1. Il meccanico


    Data: 14/01/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: FringuellinoCaldo, Fonte: Annunci69

    ... riparazione, qualche pezzo per il motorino, roba così.
    
    Mentre tornavamo in paese incrociammo il capo di Anselmo che tornava all’officina, sul suo furgone. Io mi tenevo stretto a Roberto, lui mi spostò le mani e se le mise sul cazzo, era duro.
    
    “Fra un po’ ci fermiamo, farai godere anche me”.
    
    I campi fiancheggiavano la strada, ad un certo punto c’era un grande roveto che ostruiva la vista, ci girammo dietro, Roberto nascose il ciclomotore lì, poi scendemmo giù nel terrazzamento inferiore.
    
    Mi tolsi ancora i pantaloni e le mutande, anche se provavo ancora una cosa strana, come se il cazzo di Anselmo fosse ancora dentro, mi faceva ancora un po’ male.
    
    “Prima prendimelo un po’ in bocca”, io allora non ero ancora una brava pompinara anche se il sapore della sborra lo conobbi già dai tempi delle seghe, leccandomi la mano, però li succhiavo un po’, ho già detto “per farli venire duri”, lui era già eretto, era così, per sfizio e goduria.
    
    Glielo presi in bocca e feci su e giù per qualche istante, poi mi fece girare piegare mi appoggiai alla parete di terra del terrazzamento e lui: “Accidenti, Polly, sei tutto impiastrato”, stando seduto sul motorino mi era colata fuori la sborra di Anselmo, che mi aveva impiastricciato il culo e le cosce.
    
    Comunque non si fece ...
    ... scrupolo di buttarmelo dentro, così bagnato e spanato entrò con facilità.
    
    Ad ogni spinta si sentiva il rumore di appiccicaticcio, gnack gnack gnack, del cazzo che si muoveva nel buco bagnato e quando il ventre di Roberto si accostava e poi si staccava dal culo sporco di sperma.
    
    Incurante del fatto che fossi già ripieno come un raviolo schizzò dentro pure lui, giammai non marcarmi con la sua sborra!
    
    Però adesso non c’era proprio nulla per provare a ripulirmi, stavamo pensando come fare mentre cercavo di cacare fuori tutto quel liquido seminale, quando ci venne in mente che lì attorno doveva esserci dell’acqua. Infatti proprio sotto di noi c’erano dei grossi bidoni, pieni fino all’orlo, la usavano per annaffiare dare il ramato alle vigne. In questo modo potei lavarmi il culo.
    
    Questa volta tornammo. Eravamo all’oratorio e T. arrivò dopo qualche minuto.
    
    Roberto gli raccontò cosa era successo con Anselmo, T. mi accarezzò la testa e disse che ero stato bravo e che gli era venuta voglia.
    
    Andammo nella “stanza”, aveva domandato a Roberto se voleva venire anche lui, quello rispose che avevamo già fatto, T. si mise ridere.
    
    T. mi inculò , come succedeva quasi tutti i giorni, sulla vecchia poltrona sporcata da innumerevoli sborrate, che si trovava lì da molto tempo. 
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