Il meccanico
Data: 14/01/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FringuellinoCaldo, Fonte: Annunci69
... lusso. T., lo conosci, il figlio di E. e della F. (le iniziali sono quelle dei veri nomi di queste persone), l’ha tirato su lui, se l’è inculato per primo, se lo fanno anche gli altri, ma T. è il suo padrone”.
“Si, l’ho saputo, quando l’ho visto l’altra volta mi ha subito fatto sangue al pensiero che si fa scopare, del suo culetto” gli h risposto Anselmo mentre si sfilava la tuta, sotto non aveva praticamente nulla, solo le mutande, faceva caldo.
Il tozzo cazzo era già duro, arcuato, svettava verso l’alto. Era grosso, del resto allora mi sembravano tutti grossi.
C’era una bottiglia di olio di vaselina, di quello per sigillare il vino, ne fece colare qualche goccia fra le mie natiche poi si bagnò la cappella.
Si mise dietro di me e lo puntò sul buco, io cercai di rilassare i muscoli anali e spinsi appena, come per cagare, come avevo imparato a fare.
Lo infilò dentro tutto di un colpo, così massiccio mi fece male e mi uscì un urletto, Roberto si mise a ridere: “Grosso, eh! Polly, ti piace?”.
Polly, stavano cominciando a chiamarmi così.
Non risposi, troppo impegnato a gemere, sotto le spinte vigorose di Anselmo, che mi stava arando, scavando come una ruspa.
Roberto guardava, quello che vedeva sembrava piacergli molto, aveva il sorriso dipinto sulla faccia, anzi, quando mi lamentavo un po’ di più rideva.
I colpi di reni di Anselmo erano forti, cadenzati, lui, così grande, peloso, grosso ed alto il doppio col suo affare era completamente dentro di me ...
... così minuto davanti a lui,
“Brava Polly… signorina… come te lo prendi… tutto quanto… la mia ragazza il culo non me lo da...”, diceva queste cose, parlava con me e con Roberto.
“La mia non mi fa neppure scopare… me lo tocca solamente” gli rispose quest’ultimo.
Anselmo sbuffava come una locomotiva, adesso ero crollato giù e lui mi era finito disteso addosso con tutto il peso del suo corpo, non mi si vedeva più, ricordo che oltre al culo mi faceva male la pancia dentro ed anche un po’ le palle, perché ogni volta che entrava a fondo me le spingeva contro il letto, dava dei colpi, godeva a farmi male.
Mi sentivo pieno, schiacciato sotto quel corpaccione, ansimavo, latravo e venivo coperto proprio come una cagnetta in calore.
Passarono ancora vari minuti, aumentò il ritmo poi me lo schiacciò dentro, in fondo e sborrò dicendo parolacce.
Stavo imparando a conoscere la sensazione degli spasmi del maschio dentro di me, della sborra su, nel profondo dell’intestino.
Si mosse ancora un po’ per scolare le ultime gocce, poi si tirò via.
Mentre si ripuliva il cazzo con l’acqua del rubinetto, io ero rimasto lì, a riprendere fiato.
Mi passò la carta di un rotolo sul culo e fra le chiappe, per togliere almeno l’olio di vaselina che era lì attorno.
Ci salutammo, Anselmo mi toccò ancora il culo e disse che ci saremo rivisti.
Ora capisco che Roberto e di sicuro T. avevano qualche tornaconto quando mi facevano scopare in questo modo, magari, in questo caso, qualche ...