Correva l'anno 3023 - 2
Data: 12/01/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... petto con le braccia e con un ultimo colpo fu tutto dentro. Che sensazione strabiliante! Si sentiva come friggere in una padella l’uccello scuoiato! Ma anche Hur cominciava a calmarsi: lo sfintere straziato pian piano si abituava al corpo estraneo che lo trafiggeva ed un grato languore andava sostituendosi alle fitte dolorose. A quel punto, però, nessuno dei due sapeva come andare avanti: avevano assodato che un’appendice adeguatamente inturgidita era in grado di penetrare in un pertugio umano: ma ora? Come arrivare alla fuoriuscita turbolenta del seme?
“Dovresti muoverti avanti e indietro…”, suggerì Ay.
“Forse dovresti muoverti tu, che sei più libero. Come faccio io, che mi stai addosso?”
Lampo di genio! Ay si staccò un poco dal bacino di Hur, tirando fuori mezzo uccello e poi tornò ad affondarlo in quella carne bollente: funzionava! Preso dall’entusiasmo, vieppiù alimentato dalle sensazioni incredibili che andava provando ad ogni minimo movimento, Ay prese a cavalcare il povero Hur con tutta la sua giovanile baldanza. Unto dal burro di magnolia, il suo cazzo scorreva avanti e indietro come un meccanismo ottimamente lubrificato, risentendo dell’attrito solo quel tanto che occorreva a stimolarne il piacere.
Ma Hur non era da meno: forse anche grazie alle proprietà emollienti del burro di magnolia, il dolore lancinante provato all’inizio, si era in breve mutato in un profondo, viscerale languore, che dall’ano gli si irradiava in tutto il corpo.
E poi giunse il ...
... momento: Ay sentì l’ormai familiare sollecitazione rimescolargli lo scroto, ma tutto più amplificato, tutto più sconvolgente!
“Mi sa che sta per succedere...”, ansimò all’orecchio di Hur, continuando a martellargli nel culo.
E infatti successe: con un urlo e un affondo spasmodico, Ay rovesciò il suo seme negli intimi recessi dell’amico, che a sua volta sentì attraverso la stretta dello sfintere il flusso ricorrente dell’eiaculazione, cosa che lo strabiliò a un punto tale da farlo quasi venire. Ma riuscì a trattenersi: ben altre intenzioni aveva nella mente.
Poco dopo i due amici erano distesi fianco a fianco a raccontarsi concitatamente le sensazioni provate. L’uccello di Ay, riposava molle, sporco di sperma e di umori anali; quello di Hur invece scalpitava al limite del parossismo.
“Dai, voltati, - disse questi alla fine – voglio provare io adesso!”
“No”, gemette Ay, fissandogli l’arnese ancora più grosso.
“Poche storie, mammoletta!”, fece Hur e, presolo per i fianchi, lo rivoltò a pancia in giù.
Ay, a onor del vero, cercò di resistere, ma nulla valse contro il più forte Hur, che, imburratosi per bene l’uccello, glielo puntò sul minuscolo foro e spinse con decisione, accolto da un urlo bestiale.
Mezzora dopo, i due riposavano abbracciati sul letto. Sonnecchiavano esausti.
“Oggi abbiamo fatto un bel passo avanti nella nostra ricerca…”, disse Ay, con la voce impastata di sonno.
“Altroché…”, fece Hur.
“Chissà come lo chiamavano gli antichi quello ...