1. Correva l'anno 3023 - 2


    Data: 12/01/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... pistolotto.
    
    “Ehi, - saltò su d’un tratto Hur tutto infervorato – ma non è detto che non possiamo farcene un’idea!”
    
    “E come?”
    
    “Beh… ecco… proviamo col nostro!”
    
    “Col nostro, cosa?”
    
    “Col nostro buco, sciocco!”
    
    “Ma sei impazzito! – saltò su Ay – Vorresti ficcare quel coso lì nel mio…”
    
    “Senti, stiamo cercando di capire come facevano i nostri antenati, potrebbe essere di estrema importanza.”
    
    “E allora usa il tuo buco, se ci tieni tanto.”
    
    Si fissarono a lungo.
    
    “Va bene, - fece Hur – usiamo il mio, non ho paura, io. Dai, mettimelo dentro.”
    
    “Tu sei pazzo, - scosse la testa Ay – si può sapere cosa ti è preso?”
    
    “Chiamala passione per la conoscenza.”, disse Hur, cercando di assumere una posizione, che permettesse all’amico di metterglielo dentro.
    
    Ay non era del tutto convinto di quella faccenda; anzi, a dirla tutta, gli faceva anche un po’ senso dover infilare il pisello in una cavità intestinale, con tutto quello a cui poteva andare incontro. Ma d’altra parte, la curiosità, l’aspettativa delle nuove sensazioni che avrebbe provato, lo stimolavano non poco, per cui, dopo un attimo di esitazione, decise di buon animo di partecipare all’esperimento.
    
    Si rotolarono per un po’sul letto a cercare la posizione più comoda per compiere la bisogna e alla fine Hur trovò comodo stendersi prono, la fronte poggiata sul materasso e il sedere puntato all’insù. sistematosi il meglio possibile e tenendosi con le mani le natiche larghe:
    
    “Lo vedi il buco?”, ...
    ... chiese all’amico.
    
    “Sì”, rispose quello, col cuore che gli batteva all’impazzata.
    
    “Prova a mettermelo dentro, dai.”
    
    Ay si avvicinò in ginocchio, tenendosi nella mano l’uccello turgido, e lo poggiò sull’orifizio contratto; ma bagnata com’era dall’eccitazione, la punta smussata scivolava da tutte le parti, sopra, sotto, di lato, non riuscendo a superarne la resistenza.
    
    “Non ci passa.”, constatò alla fine con aria un po’ delusa.
    
    “Ci deve passare. Forse bisogna ungerlo un po’.”
    
    Ay, allora, corse in cucina, prese del burro di magnolia e se lo spalmò con abbondanza lungo tutto il tegone, passandone un po’ anche sull’apertura dell’amico. Quindi si riposizionò, tenendolo ben saldo contro l’orifizio, e diede un colpetto deciso di bacino. Unto com’era, stavolta l’ingranaggio si fece strada per un bel pezzo nella strettoia.
    
    “Aaahhhh! – gridò Hur all’improvvisa fitta di dolore, inarcando la schiena – Toglilo! Toglilo, cazzo! mi fai male… mi fai male!”
    
    Ma Ay, ormai padrone della situazione, lo afferrò per i fianchi, tenendolo con forza. Anche per lui l’avanzata in un tunnel così stretto era dolorosa, ma la sensazione che gli si stesse sbucciando l’uccello era troppo forte, troppo conturbante per smettere adesso.
    
    “Sta calmo, amico, - disse allora – vedrai che adesso ti passa.”, e continuò a spingere.
    
    Ma Hur non voleva sentir ragione: continuava a gridare e a sgroppare nel vano tentativo di toglierselo di dosso: Ay, infatti, si era chinato su di lui: gli abbrancò il ...