1. Il tuo soave pensiero


    Data: 11/01/2020, Categorie: Lesbo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... versi dettati dalla mia anima e dalla mia lingua. Ascoltami pure se vuoi” – mi dice lei proseguendo.
    
    Il suono della sua voce era uno strumento a fiato. Continuò così la lettura di quella composizione, che ancora oggi mi risuona nel cuore caldo e avvolgente come quel primo abbraccio, complice la luce di cristallo di quella mattina, lei alza lo sguardo, m’osserva con attenzione e mi comunica:
    
    “Io mi chiamo Loussig”.
    
    Dopo si toglie la tunica bianca e rimasta nuda si tuffa dentro il mare per poi riemergere molti metri più in là. Io la seguo, la spuma delle onde mi avvolge e la raggiungo alla svelta, lei m’afferra per le spalle e mi spinge sott’acqua ridendo:
    
    “Questo è perché ascoltavi la mia voce” – dice.
    
    Lei mi tiene senza fiato giocando contro la mia resistenza che ancora non conosce. Dopo risaliamo avvolte dal sole, in silenzio Loussig riprende la sua lettura, mentre io mi sdraio poco lontano da lei con il desiderio che già si spinge oltre il lecito. Da dove provenisse quella donna, così misteriosa e bellissima, non potevo sapere né immaginare l’esistenza, sebbene il villaggio che ci ospita è abitato unicamente da poche anime io non l’avevo adocchiata neanche una volta né tantomeno scrutato il suo splendido sguardo, peraltro irresistibile assieme al colore bianchissimo delle sue sottovesti. Com’è stato possibile fino a questo momento?
    
    L’immagine di lei è come quella di un’antica, competente e valente guerriera, fermamente equilibrata, saggia e sensuale, che ...
    ... stima, valuta e che determina, pronta a metterti con le spalle al muro, se solamente ti esamina negli occhi. Io affronto quello sguardo con tutta la forza che la mia anima possiede, per pareggiare un conto che ho in sospeso con il mio destino. Loussig è una donna originaria del Caucaso, i suoi occhi sono d’un color nocciola chiaro con delle rigature dorate, la sua pelle è liscia e lucida scurita dal sole. L’eccellenza, l’elevatezza e la spiritualità che diffonde mi lascia senza fiato, perché mano nella mano rimango ore ad ascoltarla, intanto che racconta dello splendore della sua terra lontana e delle meraviglie millenarie che essa contiene, dei tramonti rosa e delle orchidee selvagge che la popolano. Insieme trascorriamo giornate indolenti, sfumate e gentili, da quella mattina di cristallo siamo vicine e assorte, siamo come ombre dei nostri cuori, perché il brivido che avverto appena mi tocca m’inebria facendomi vibrare. A volte i suoi occhi si dipingono di tristezza, perché colorati di grigio scrutano lontano nel rincorrere un ricordo o chissà che cos’altro.
    
    Io rimango a guardarla, con la mia fantasia le accarezzo il viso d’ambra, la bacio piano, la stringo fra le mie braccia mentre lei s’abbandona su di me con dei gesti misurati e sobri. I nostri respiri sono all’unisono, le mani in un’unica carezza che diventa più audace e che animosa e spavalda tocca là, dove tutto diventa un delirio d’orgasmi modellati in quelle stelle di quella notte d’agosto. Nella mia fantasia lei ...