1. Una sculacciata tardiva


    Data: 10/01/2020, Categorie: Feticismo Autore: Em, Fonte: EroticiRacconti

    ... paura: “M... mmamma, t..tti prego, non mi sculacciare!” E sua mamma rispose: “Pia, non mi diverte farti questo! Preferirei avere una figlia ubbidiente e sottomessa!”.
    
    Sua mamma congiunse le mani e per qualche secondo pregò a bassa voce; Pia la sentiva come bisbigliare e questo la rese ancora più ansiosa.
    
    Ciaff!!!! Iniziò la sculacciata, seguirono altre sculacciate, e altre per parecchi minuti; Pia sgambettava e agitava il sederino che iniziava a bruciare e a diventare rosa, in viso era rossa per la vergogna, per l’umiliazione e per la posizione che le faceva affluire il sangue in viso. Sua mamma continuava severamente a sculacciarla e ogni tanto le lanciava un rimprovero: “Lo rifai ancora? Mi disubbidisci ancora?” Oppure: “Grande e grossa e la devo prendere a ceffoni sul sedere…” O anche: "Ricorda che sono tua madre e finché vivi con me decido io come e quando punirti!". Pia esclamò: "Mamma, fa male!" E la mamma le rispose: "Lo so, e dopo quando avrò finito ti farà ancora più male!".
    
    Pia col cuore in gola e in affanno le diceva: “Prometto, non lo faccio più! Ti obbedisco, mamma” quando non potendo più sopportare il bruciore e l’umiliazione scoppia a piangere.
    
    La sculacciata continuava, Pia piangeva, le lacrime rigavano il suo volto, agitava le gambe e sentiva la sua autostima diminuire sempre di più. Sculacciata sulle gambe della mamma, con le mutandine abbassate a 27 anni, era una grande umiliazione. Nella stanza risuonava il suono delle sculacciate date sul ...
    ... culetto di Pia.
    
    Pia, guardando dietro la gonna della mamma, vedeva i suoi piedini coperti dai gambaletti bianchi e dalle ballerine che, dimenandosi e aprendosi, si muovevano e allargavano le mutandine che intanto erano scese alle caviglie e che seguivano i movimenti dei piedi. Si domandava quando la sculacciata sarebbe finita. E intanto sentiva il suo sedere che scottava e faceva male.
    
    Piangendo e dimenando gambe e sedere ormai tutto arrossato, esclama: “Basta mamma, brucia!” E la mamma severamente le risponde: “Decido io quando basta!” Pia continuava a piangere e a sgambettare con i piedini, quando sua mamma disse: “Basta così!”
    
    Pia si calmò, ma il suo sedere bruciava molto ed era tutto rosso e indolenzito. Sua mamma, sempre con lei sulle gambe, le fece una bella predica sul fatto che doveva vestirsi come diceva lei puntandole ogni tanto il dito indice sul sederino arrossato.
    
    Le disse: “Pia, prometti che ti vestirai sempre come dico io?” Pia, singhiozzando e tirando su col naso, le disse: “Sì, mamma”. Sua mamma le chiese nuovamente: “Mi prometti che mi obbedirai sempre?” E di nuovo Pia annuì. Infine le chiese: “Ogni qual volta che ti sculaccerò, verrai docile e obbediente a stenderti sulle mie gambe?” Pia, attese qualche secondo, ma capì che non era nella posizione per discutere e accettò. La mamma, sempre con Pia a sedere all’insù, disse: “Da oggi in poi, quando mi disobbedirai o quando ti comporterai male, ti metterò sulle mie gambe, ti tirerò su la gonna e la ...