Una sculacciata tardiva
Data: 10/01/2020,
Categorie:
Feticismo
Autore: Em, Fonte: EroticiRacconti
Pia era una ragazza di ventisette anni, carina ma non appariscente, di carattere introverso, sensibile e insicura. Viveva con sua mamma, una bella donna sulla cinquantina molto autoritaria e religiosa, che controllava e dominava sua figlia.
A casa c’erano regole ben precise, niente parole volgari o sconce, ogni domenica a messa col velo in testa, niente ragazzi, e assolutamente niente pantaloni. La mamma di Pia aveva sempre voluto una figlia e mai avrebbe sopportato di vederla vestita come un maschio.
Per questo sin da piccola obbligava sua figlia a indossare camicette col colletto alto, maglioncini blu, neri o grigi, gonne lunghe grigie o nere a pieghe, sottogonne bianche di pizzo, mutandine bianche e ampie, gambaletti bianchi e ballerine. Da sempre Pia aveva rispettato questo “dress code” il che le aveva causato di essere diversa dalle coetanee e quindi poche amiche e molte insicurezze.
La mamma quel giorno vestiva in modo molto simile alla figlia, con un maglione blu scuro, gonna lunga nera a pieghe, calze nere, sottogonna bianca col bordo in pizzo e ballerine nere. Erano simili come aspetto eccetto che per i capelli, Pia li portava molto lunghi, lisci, raccolti ai lati e castano chiaro; quelli della mamma erano biondi, lisci e raccolti in su.
Pia dentro di sé soffriva per questo, le sarebbe piaciuto molto vivere come le altre ragazze senza tutte quelle regole e controlli; intimamente le invidiava e avrebbe voluto tanto potersi vestire come loro, sognava avere ...
... un ragazzo, potersi fidanzare, potersi truccare, ecc.
Un giorno provò ad affrontare il discorso con la madre… “Mamma, ti vorrei dire una cosa…” disse Pia con le gambe che le tremavano un po’. “Anch’io vorrei qualche volta potermi vestire come fanno le mie amiche, non dico in minigonna come fanno alcune, ma anche un jeans non troppo a vita bassa…”.
La mamma rispose: “Pia, quante volte ti ho detto che devi vestirti come una ragazza per bene? Ho sempre voluto una figlia e grazie a Dio sei nata tu, finché vivi con me non voglio per niente che tu ti vesta come un maschiaccio o come una sgualdrinella! E poi non devi mai mostrare le tue gambe, le calze si mettono sempre!”.
Pia; che quel giorno era vestita da “scolaretta” con un maglioncino blu scuro con il colletto di pizzo della camicetta fuori, una gonna nera a pieghe lunga fino a metà polpaccio, la sottogonna bianca di pizzo, un proteggislip dentro la mutandina come protezione, un paio di gambaletti bianchi e le ballerine assolutamente senza tacchi; le rispose con una voce leggermente piagnucolante: “Ma, mamma… ho ventisette anni, non ho un ragazzo, mi controlli tutto, anche come mi vesto, vorrei essere più libera e vivere la mia vita! Questa gonna oltre ad essere all’antica è anche scomoda, con le calze poi mi sento le gambe legate, non ne posso più!!”.
La mamma allora visibilmente seccata e arrabbiata disse: “Pia, sei una svergognata! Che cosa posso fare per insegnarti l’educazione?” Rimase a pensare alcuni secondi, ...