Acqua: il rumore della pioggia
Data: 07/01/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Robb____, Fonte: Annunci69
... miei jeans, fino ad aprirsi un varco in cui infilò prontamente e con voracità prima le dita e poi l’intera mano, riemergendo con la sua preda stretta nel pugno. Seguì un reciproco scambiarsi di sguardi compiaciuti mentre sentivo la sua presa stringersi delicatamente su di me ed il mio membro pulsare voglioso dentro di essa.
Continuando a guardarmi con un fare ammiccante lei si chinò su di me ed io istintivamente le posai una mano sulla spalla, vicino al collo, per accompagnare quel movimento sinuoso. Mi sorrise di nuovo prima di immergersi nell’oscurità e portarmi in un’altra dimensione fatta di sensazioni e piaceri sublimi. Sentì schiudersi le sue labbra carnose ed umide sul mio glande, duro, eretto voglioso della sua bocca che era più calda ed accogliente di quanto immaginassi. Sentì un leggero mugolio mentre lo prendeva in bocca. Lui guardava soddisfatto. Io socchiusi gli occhi mentre la sua lingua accarezzava avidamente il mio sesso, roteandogli attorno e rendendolo ancora più teso. Sembrava che fossimo tre attori, ognuno impegnato nel proprio ruolo e perfettamente consapevole del copione. In realtà tutto questo accadeva davvero per caso ed in maniera del tutto naturale. I suoi movimenti si fecero pian piano più profondi ed i mugolii più intensi, saturando l’ambiente insieme ai miei sospiri di piacere che accompagnavano l’ondeggiare del suo capo.
Nel frattempo la mia mano avanzava avida verso l’orlo del vestito, raggiungendo rapidamente le calze e guadagnando ...
... l’ambita porzione di pelle nuda, liscissima e calda sopra di esse. Dopo aver indugiato un attimo, la mia mano si spostò fra le sue cosce, ormai spalancate. Non c’era alcun tessuto ad attendere il mio tocco ma solo le sue labbra bagnate e torride. Presi a massaggiarle e la sentì gemere. Le mie dita affondarono in quel terreno fertile ed accogliente, entravano ed uscivano, portando con loro la sua essenza e cospargendola sul clitoride che ben presto divenne turgido e scivoloso. Era visibilmente eccitata, quasi fuori controllo ma la sua bocca era piena di me e le grida di piacere assunsero le sembianze di flebili sussurri soffocati che sembravano solo supplicarmi di continuare a massaggiarla.
Ormai eravamo perfettamente coordinati: la mia mano roteava instancabilmente sul suo clitoride; la sua bocca calda avvolgeva il mio membro e potevo sentire la sua lingua sferzare prepotentemente la punta del mio glande. Una passata dopo l’altra, avvertivo una sensazione di piacere crescente salire dalla pancia fin quasi alla gola. Lui aveva armeggiato con i suoi pantaloni e ora si stava masturbando mentre guardava la scena estasiato.
Fuori pioveva ancora ma le gocce sui vetri erano mascherate dalle superfici appannate. Anche i rumori esterni si fecero sempre più ovattati fino a perdersi in una dimensione che non ci apparteneva più, sovrastati dal nostro piacere.
I movimenti si fecero sempre più concitati, decisi e ritmati, quasi esasperati. Sentivo umori sgorgare ovunque e inondare ...