I tre lupi e le due porcelline
Data: 05/01/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Shoganai65, Fonte: Annunci69
Eravamo giovani e pieni di ormoni. Giravamo sempre in tre per feste, discoteche, sagre. Dividevamo tutto: i soldi per la benzina, i cazzotti presi e dati, le poche avventure e le tante cazzate. Io, Max e Tony eravamo amici, amici veri, un po’ bulli e un po’ coglioni.
Una sera d’estate andammo ad una rinomata sagra paesana, famosa per le sue leccornie e gli stand gastronomici. C’era il mondo, come ogni anno. Mangiammo tanto, bevemmo di più, andammo a ballare un po’ brilli. Incontrammo due ragazze del nostro paese, più giovani di noi, che conoscevamo di vista. Ci dissero che erano venute in compagnia di altre amiche le quali però, siccome non si stavano divertendo, se n’erano andate e le avevano lasciate a piedi. Tra i fumi dell’alcool e due salti in pista le rassicurammo dicendo che non c’era alcun problema: le avremmo riportate a casa noi, ma a sagra finita.
Ballammo assieme per un bel po’. Ogni tanto andavamo al banco a ordinare uno shottino e una birra per tenerci a livello. Anche le due ragazze ci tenevano testa, non mollavano.
Si chiamavano Mary e Rosy, avevano 18 anni (così ci dissero). Non erano male, anzi. Mi ricordavo di averle viste in giro per il paese quando erano ancora due adolescenti alle medie, poi io ero andato all’Università fuori Regione, e me le ritrovavo davanti adesso alte, con due belle tette, un culo a mandolino, due sorrisi magnetici e uno sguardo da porcelline. Erano simpatiche, di compagnia, stavano allo scherzo e rispondevano per le rime ...
... alle nostre battute sconce.
L’alcool aveva contribuito a stemperare le nostre inibizioni e lubrificare le lingue consentendoci di vincere la timidezza, essere audaci, tastare il terreno, provarci. Certo noi eravamo in tre e loro solo in due, e come sempre ci sarebbe stata un po’ di sana competizione per cercare di non essere quello tagliato fuori, per riuscire a portare a casa la preda. Ma come già detto eravamo soliti dividere tutto, non ci sarebbero stati problemi.
Le ragazze d'altra paret non sembravano avere delle preferenze chiare: sorridevano e scherzavano con ognuno di noi, si lasciavano abbracciare, si strusciavano maliziosamente, facevano le finte timide, aumentando la nostra eccitazione e il desiderio di ognuno. Fosse stato per me mi sarei limonato una delle due (non importava quale) anche lì sul posto, ma in giro c’era ancora troppa gente delle nostre parti e non era il caso.
Fu Max che a un certo punto la buttò lì:
“E se andassimo a farci una spaghettata a casa mia, i miei non tornano fino domani e possiamo starcene tranquilli. Che ne dite?”
La proposta era azzardata: se le ragazze avessero detto di no ci saremmo giocati la serata, in caso contrario però si sarebbero aperti nuovi scenari...
“Io ci sto!” rispose Mary senza pensarci un attimo.
Rosy la guardò con sguardo interrogativo. Non era molto convinta della decisione precipitosa dell’amica. A quel punto la guardai con la faccia da angioletto implorante e anche lei acconsentì:
“Va bene… ...