1. una storia di sesso


    Data: 29/12/2019, Categorie: Prime Esperienze Tabù Trans Autore: evablu, Fonte: xHamster

    ... cominciato a farmi un po' schifo - Fabrizio dormiva dalla parte dei piedi, Salvatore quasi appollaiato sotto la testata del letto.
    
    Era buio, ormai, mi sentivo tutta indolenzita, ero zozza quanto mai e avevo bisogno di una doccia.
    
    Ero completamente nuda, con le infradito ai piedi, il pisellino mi penzolava piccolo piccolo e umido tra le cosce: sembrava un grosso clitoride. Bevvi un po' d'acqua e mi sembrò che il bicchiere avesse il sapore di sperma: in realtà ero io che avevo tra le labbra il seme di non so chi dei due, perché non riuscivo a ricordare se a venirmi in gola fosse stato Salvo o Fabri, ma di certo in una delle almeno tre eiaculazioni ciascuno che avevano avuto mi erano venuti entrambi in faccia, dunque era difficile capire, anche perché ogni volta erano stati fiotti su fiotti, mica poche gocce.
    
    Andai in bagno, mi guardai allo specchio, il viso disfatto, i capelli scompigliati, le orecchie che rimbombavano ancora delle mille volte che, a turno o in coro, i miei due amanti mi avevano dato della troia e del resto era vero, mi ero comportata proprio da mignotta, avevo cominciato a baciarli - non ricordo chi per primo, ma non importa, il primo era stato Giovanni, che, pur avendo avuto questo privilegio, mi aveva poi rivenduta - come un'assatanata e mi ero fatta sfilare la canotta, sempre in cucina, e vicino ai fornelli avevano cominciato a ciucciarmi, uno la tetta destra, l'altro la sinistra, per fare prima e non perdere tempo ad arrivare in camera da letto ...
    ... mi avevano caricata di peso sul piano dove la mamma impastava tortelli e ravioli e mi avevano sfilato anche gli short e le mutandine, portavo le mutandine di mia sorella e loro lo avevano trovato tremendamente eccitante, perché - ancora in cucina - si erano calati i bermuda e avevano entrambi due piselli enormi (Fabrizio di più) e io, seduta nuda sul piano della cucina, il pistolino piccolino ma dritto, avevo cominciato a giocare con quei due bei cazzi, mentre uno mi slinguettava dentro la bocca e l'altro mi leccava i capezzoli, a turno, 'che bella femmina che sei', dicevano forse per darsi un contegno e per negare a se stessi che si stavano trombando un frocetto, oppure mi trovavano disinibita come nessuna ragazza vera, ma a me non importava, io mi sentivo veramente femmina e pensavo solo a quel pezzo di merda di Giovanni, che per evitarmi mi aveva ceduta, e questo mi rendeva furibonda, così nemmeno mi resi conto che dal piano della cucina mi avevano portata giù per terra, in ginocchio, e mi avevano infilato in bocca il meno grosso dei due cazzi, quindi credo quello di Salvatore, mentre sentivo che l'altro - Fabrizio, penso - mi stava accarezzando tra le natiche, proprio lì, versando qualcosa di untuoso sul mio fondoschiena, che mi colava fra i glutei e scivolava giù, proprio nella zona del buchetto e siccome non capivo mi ero staccata un attimo dalla cappella sgusciata di Salvo e avevo capito che mi avevano fatta mettere alla pecorina e Fabri stava versandomi addosso il ...