1. una storia di sesso


    Data: 29/12/2019, Categorie: Prime Esperienze Tabù Trans Autore: evablu, Fonte: xHamster

    Qualche tempo dopo lo rividi. Avevo smesso di frequentarlo, per paura, per terrore, per il precipizio che si allargava sotto i nostri piedi ogni volta che lo guardavo e lui mi guardava. In quei momenti avevo come la sensazione che tutti si fossero accorti, attraverso il linguaggio muto dei nostri occhi, che sapessero che ci eravamo baciati con la lingua, come un maschio e una femmina, come marito e moglie, come due fidanzati.
    
    Prima di smettere di vederlo, gli avevo chiesto terrorizzata se si fosse mai fatto sfuggire una qualche cosa, anche minima, e lui aveva giurato di no. Ma io mica gli credevo.
    
    Giovanni mi aveva toccato le tette, sotto la camicetta, Fabrizio e Salvatore lo avevano fatto pure, ma senza infilare la mano sotto, loro (in momenti e in luoghi diversi) mi avevano pure palpato il sedere e si erano strusciati dietro di me, a lungo, Fabrizio se lo era tirato fuori dai pantaloni e aveva cercato di mettermelo in mano ma io mi ero bloccata, un po' perché lo aveva veramente lungo, una specie di piccola proboscide, e poi perché io avevo sempre la testa a Giovanni. A lui, solo a lui avevo detto di avere altri "pretendenti", e visto che aveva abbozzato una mezza scena o sceneggiata di gelosia, avevo confessato che erano Salvo e Fabri.
    
    Lo rividi, dunque. E non era solo. Era con una biondina, la classica bionda diafana e slavata con gli occhi azzurri. La stava baciando. Si stavano baciando. Più o meno come ci eravamo baciati io e lui. Si accorse che li stavo ...
    ... guardando e la baciò con ancora maggiore foga. Che foga nel baciare una figa, pensai in maniera banalotta ma in realtà mi aveva preso una terribile sensazione di gelosia, violenta come il rossore che mi dipinse tutta, proprio tutta, non solo il viso, anche le mani, i piedi, il tronco, le parti intime, le gambe, dalle unghia dei piedi alla radice dei capelli.
    
    Il pomeriggio di quello stesso giorno bussarono di nuovo alla porta di casa. Andai ad aprire incazzata quanto mai. Mamma e la Giulia erano fuori per il week end. Ero certa che Giovanni lo avesse saputo e avesse deciso di venire a trovarmi, ma ero furiosa con lui. Così aprii senza nemmeno guardare nello spioncino.
    
    Trasalii. Davanti a me c'erano Fabrizio e Salvatore. Insieme.
    
    In cucina mi rifugiai da una parte del tavolo e dietro un bicchiere di acqua fredda. Loro stavano dall'altra parte e dietro altri due bicchieri. Si vedeva lontano chilometri che non sapevano da dove cominciare, imbarazzati com'erano. Io ero vestita da puttanella, ma me ne resi conto quando forse era troppo tardi.
    
    - Vedi, Roby - esordì Fabrizio - io e Salvo ci... ci siamo parlati e abbiamo scoperto di avere... qualcosa in comune.
    
    Non capivo.
    
    - Sì - continuò Salvo - in comune abbiamo... te.
    
    Il balzo dentro il petto del mio cuore fu repentino, inatteso. Trangugiai un sorso di acqua fredda d'un botto.
    
    - Tu mi piaci. Ci piaci - disse Fabrizio - e sono, siamo certi di piacere anche io, anche noi, a te.
    
    Non capivo. Mi alzai, presi altra ...
«1234»