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La mia storia con Silvia Cap. 4
Data: 27/12/2019, Categorie: Erotici Racconti, Etero Autore: Giangi, Fonte: RaccontiMilu
... la masturbai prima lentamente poi sempre più velocemente. Improvvisamente con una mano Silvia mi mandò via, chiuse le gambe accavallando i piedi, girò gli occhi all’insù e il corpo fece dei movimenti molto simili alle clonie. Mi ricordai dalla volta precedente che quei movimenti erano dovuti all’orgasmo di Silvia. Le clonie cessarono e Silvia spossata si girò su un fianco. Aprì leggermente le gambe e notai che l’interno cosce era bagnato di liquido che era fuoriuscito dalla figa. Rimase in questa posizione quasi immobile per diversi secondi poi molto lentamente si girò verso di me. Mi abbracciò mi baciò non so quante volte e mi disse: “Ma tu sei matto a farmi godere in questa maniera!” “Non ho mai goduto così tanto come oggi …. ” Poi allargò le gambe e io mi misi in mezzo per scoparla. Col cazzo entrai molto lentamente e ben presto mi accorsi che la figa era davvero fradicia. Iniziai a scoparla lentamente poi sempre più veloce variando frequentemente il ritmo. Infine accelerai il ritmo fino a eiaculare una gran quantità di sperma nella figa. Spossato e col fiatone mi distesi al suo fianco e riprendemmo a baciarci. S’alzò dal letto e andò a lavarsi e io lo feci subito dopo in quanto sporco di sperma e sudato. Erano quasi le 11:00 e ci sedemmo sul divano e mi disse: “Ne avevo proprio bisogno. Erano giorni che avevo voglia ….” La guardai e dissi: “Me ne sono accorto!” Arrossì e abbassò la testa. “Guarda che non c’è nulla di male se dici al partner che ...
... hai voglia di fare sesso ….” Sempre arrossendo mi disse: “Eh sì lo so ma non sono abituata a esprimere certi sentimenti ….” Si alzò dal divano, andò in cucina e si mise a preparare il pranzo per me e per lei. Ci sedemmo a tavola e mangiammo. Il cibo era davvero molto buono e lo consumammo abbastanza velocemente. Poi caffè e infine diedi una mano A sparecchiare la tavola e mettere tutti i piatti in lavastoviglie. Era ancora abbastanza presto per partire quindi dopo che Silvia era andata a vestirsi ci sedemmo sul divano. Non so perché o come mai mi disse: “Mio marito non considera neanche minimamente le mie voglie. Quando ha voglia lui mi scopa e basta. Anche se io non ho assolutamente voglia!” “Ah questo non va bene!” risposi Divenne seria e cupa. Poi mi disse: “E’ ora di muoverci per andare a lavorare …” Uscimmo di casa e partimmo con le rispettive auto. Dopo 10 minuti arrivammo nel parcheggio dell’ospedale e parcheggiamo le auto. Mi baciò dicendomi: “Dopo non lo posso più fare ….” Timbrai il cartellino andai a cambiarmi e insieme a Silvia prendemmo l’ascensore per arrivare in reparto. Come il pomeriggio precedente verso le 14:30 iniziammo a lavorare: quel pomeriggio io mi dovevo occupare delle gestione di tutti i pazienti operati in giornata. Quindi spiegai a Silvia quali attività infermieristiche ed assistenziali erogavamo quel giorno ai pazienti e a quale tipologia di pazienti ci rivolgevamo. Iniziammo a lavorare e Silvia mi supportava ...