più di una ragazza - more than a woman
Data: 19/12/2019,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Trans
Autore: evablu, Fonte: xHamster
"Piegati così, un altro po'... ecco, perfetto".
La sua mano dettava i movimenti e le inclinazioni alla mia schiena, le mie inclinazioni naturali facevano il resto. La posizione obliqua, quasi a 45 gradi, esattamente davanti a lui, mi teneva precisamente in suo potere. Mi stava incollato al fondoschiena, il suo gonfiore turgido si incastonava alla perfezione sotto il mio cavallo, e spingendo verso l'alto riempiva gli spazi vuoti del mio sfintere vergine con l'energia della nostra adolescenza, sebbene entrambi indossassimo jeans ruvidi e pesanti.
"Ti piace?".
Nemmeno rispondevo: che grandissima domanda del cazzo, in senso quasi letterale; glielo avrei permesso, se non mi fosse piaciuto? E glielo avrei preso in bocca, qualche giorno prima, ingoiando il suo seme fino all'ultima goccia, se non avessi provato un enorme trasporto verso di lui? Giovanni però non sapeva vincere: amava stravincere e forse era questa la chiave della tremenda cotta che avevo presa per lui, padrone del mio corpo, che in quei momenti si muoveva in perfetta sincronia col suo, recepiva le sue spinte nella mia zona anale, nel mimare l'amplesso, completato da quei suoi maliziosi e irresistibili pizzichi sui capezzoli, accompagnati da deliziosi palpeggiamenti di areole e mammelle.
Sul piatto dello stereo avevamo messo un LP, a volume bassissimo. Fu il sottofondo della nostra prima vera pomiciata; andavano disordinatamente le nostre canzoni preferite: la colonna sonora della
Febbre del sabato ...
... sera, How deep is your love.
"Hai proprio le minne", mugolava nel massaggiarmele, ma tutte le volte che cercava di spogliarmi aveva provocato il mio irrigidimento e aveva rinunciato, per paura di non poter continuare a incularmi, sia pure solo in maniera virtuale. Si accontentava così di toccarmi attraverso la maglietta aderente e finissima che indossavo quel bollente pomeriggio: era bravissimo, sapeva titillare i capezzoli in maniera dolcissima e me li aveva fatti indurire e ingrossare al punto che sembravano due ciliegie sbocciate al centro del mio petto morbido e molto, molto sexy.
"Muoviti così, amore, ti piace?".
Non rispondevo, ma mi sentivo come quel tonno che si taglia con un grissino: con le punte delle dita usava i miei capezzoli come due joy-stick e mi dettava movimenti sinuosi che si ripercuotevano su tutto il corpo e sul suo, incollato al mio.
I Bee Gees erano passati a
Stayin'alive
.
"Marisa non ha queste tette, credimi", sussurrava come se qualcuno potesse sentirci, ma eravamo soli, solissimi a casa sua e quindi il tono di voce così basso voleva conferire un che di intimo, di coinvolgente, alle sue parole. In realtà forse si vergognava a dire balle a voce alta: voleva farmi credere che Marisa, la ragazza che gli piaceva e con cui forse aveva avuto un mezzo flirt, gli avesse fatto palpare il suo seno? In realtà - era la mia convinzione, ma potevo sbagliarmi - Giovanni veniva con me per provare l'emozione di toccare un corpo di femmina senza il ...