1. Lui, Lei e il sexting


    Data: 18/12/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: IlMontenegro, Fonte: RaccontiMilu

    ... al petto. Teneva il viso, dalle dolci linee, leggermente inclinato di lato ed essendo sdraiata sul letto aveva il mento abbassato. Gli occhi di Lui furono subito attirati da quel nasino dolce e da quelle magnifiche labbra. Era però curioso di vedere cosa si nascondeva sotto a quel top grigio e sottile; cosa c’era oltre a quel principio di scollatura. Lei scrisse: -‘Solo per questa volta, ma più per farti vedere come sono vestita che altro.’ -‘Mi fa impazzire guardarti’ e poi spogliarti pezzo per pezzo.’ Lei ammiccò. Aspettava di essere spinta ancora. Lui lo capì e come aveva fatto prima ordinò: -‘Fallo calare un po” -‘Ti piacerebbe.’ Le piaceva tenerlo sul filo. Faceva sempre così. Era il suo modo di mantenere il potere prima di cederlo al momento decisivo. -‘Non sai quanto.’ Così dicendo mandò un foto del cazzo ormai duro nella mano. Vedere che era eccitato all’idea di vederla le piaceva. -‘Sei proprio un maiale.’ Gli disse ammiccando. -‘Fai calare il top. Fammele vedere.’ Lui si crogiolava nell’immagine che aveva in testa, ma non gli bastava. Infine eccola arrivare, Lei aveva abbassato il top ad appoggiarsi giusto sotto al roseo capezzolo, oramai indurito, e teneva il dito appoggiato sull’areola per andare a stuzzicarlo con l’unghia. -‘Non avrai altro, basta.’ Lui era un po’ deluso del fatto che gli era stato mostrato solo il seno destro, ma si ritenne comunque soddisfatto. Certo però ora il cazzo era ancora più in tiro. -‘Vuoi fermarti proprio ora?’ -‘Non sei mai sazio?’ ...
    ... -‘Mai. A giudicare dal tuo capezzolino anche tu inizi ad avere una certa voglia.’ -‘Zitto.’ Era adorabile, tutte le volte che Lui andava a colpire i punti giusti lei rispondeva così. -‘Te l’ho mostrato solo perché ammetto che mi sono un po’ eccitata, ma no. Basta. Di foto te ne ho mandate anche troppe.’ Lui non pensò neanche di lasciar perdere, aveva ammesso di essersi eccitata, doveva continuare. -‘Perché fermarci ora? Vuoi lasciarmi così?’ E Lei si vide arrivare la foto di quel cazzo sempre vigoroso e gonfio, che ora stava su da solo. Si trovò in difficoltà e quindi optò per l’ironia: -‘Mica posso fargli nulla da qui.’ -‘Se continui a giocare fidati che non te ne penti.’ Giocare. Così lo chiamava Lui. -‘Che dovrei fare?’ La scrisse come una domanda vaga, ma stava chiedendo ordini, Lui lo capì e non perse tempo. -‘Inizia a giocare con quei capezzoli che passerei ore a torturare.’ -‘Ho le dita fredde però.’ Prontamente lui: -‘Scaldale in bocca.’ Lei così fece e poi incominciò a passare le dita umide sui capezzoli, per poi torturarli con le unghie. -‘Mi vengono i brividi, si sono irrigiditi completamente.’ Lui tentò di tirare ancora la corda. -‘Mostrameli.’ -‘Basta foto, che se accendo ancora la luce si sveglia mia madre.’ -‘Va bene, per ora niente foto. Torniamo a noi.’ -‘Ti do una mano e vuoi tutto il braccio.’ -‘Io ti voglio tutta. Non solo il braccio.’ Lei si sentì lusingata ed eccitata. Stava per chiedere il prossimo comando ma lui la precedette. -‘Pizzicali. Fatti male.’ ...
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