Sugar Daddy
Data: 16/12/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Carletto2021, Fonte: EroticiRacconti
... ha riconosciuto, ero abbastanza lontano e circondato da altre persone, però ho come la sensazione che il suo non fosse uno sguardo distratto.
La mattina successiva è una bella giornata di sole, siamo a fine settembre e il clima è piacevolissimo, sono seduto ad un tavolino esterno del bar Trieste, guardo l’orologio, sono in anticipo di 10 minuti. L’ho fatto apposta, voglio vederla arrivare e godermi la sua camminata, ieri sera mi aveva colpito molto, vediamo se mi sono sbagliato.
La vedo arrivare puntuale, assicura la bici ad un paletto e viene verso di me, mi ha riconosciuto subito… non mi ero sbagliato, cammina lentamente, passo leggero ed elegante, spalle e testa alte con i fianchi che ondeggiano in modo sensuale. È vestita casual, jeans chiari attillati, scarpe sportive basse, blusa bianca e un giacchino che sembra in finta pelle, occhiali da sole e i capelli che ieri sera erano raccolti in una coda di cavallo, oggi sono sciolti vaporosi sulle spalle, leggermente ondulati. Mi arriva davanti e mi alzo di scatto: “Buongiorno Roberta, è un piacere conoscerti di persona, sei una ragazza stupenda.”
Sorride e mi allunga la mano, gliela prendo notando subito le sue dita lunghe e affusolate e accenno un elegante baciamano. Non se lo aspettava e mormora un sommesso: “Wow.”
Ci accomodiamo e ordino al cameriere, lei non ha ancora detto una parola e capisco che devo essere io a rompere il ghiaccio: “Bene… eccoci qua, devo dire che le foto che mi hai inviato ieri non ti ...
... rendono giustizia, di persona sei molto più interessante.”
Quando parla mi colpisce subito il suo accento napoletano, ma è bello e simpatico da ascoltare, forse perché il tono della voce è basso, e sensuale come il suo modo di camminare: “Beh, se sei qui significa che mi hai trovata interessante già ieri sera, anche se indossavo l’orribile divisa del fast food, ti ho visto sai, non ero sicura di trovarti, pensavo mi avresti dato buca.”
“Perbacco, speravo di averla fatta franca”, rispondo.
Si toglie gli occhiali e sorride. Anche gli occhi sorridono e posso apprezzare il colore marrone chiaro delle pupille, il leggero trucco e il pizzico di fondotinta valorizza parecchio il suo bel visino… comincia ad intrigarmi sempre di più questa ragazza.
Arriva il suo cappuccino e la mia spremuta d’arancio: “Allora”, riprendo, “parlami un po’ di te e di cosa hai bisogno.”
Sorseggia la sua bevanda guardandomi negli occhi, non mette zucchero: “Certo, più o meno sai già della mia situazione famigliare, ho 22 anni, sono nata in un quartiere difficile di Napoli e vivo con mia madre e mio fratello più grande, papà è mancato quando ero piccola. Sono iscritta al terzo anno di medicina, voglio specializzarmi in pediatria e prevedo, se continuo a dare gli esami regolarmente, di laurearmi entro tre anni al massimo. Dormo poco perché faccio sempre tardi la sera e durante il giorno, tra l’obbligo di frequenza in facoltà e lo studio, non riesco a recuperare… non so quanto a lungo potrò ...