1. Caro Dottore...


    Data: 11/12/2019, Categorie: Hardcore, Tabù Autore: fenice1967, Fonte: xHamster

    ... usarlo; sai non si sa mai".
    
    Non osavo confessarle ancora il motivo della mia reticenza a sbarazzarmi una volta per tutte di quella fastidiosa guaina, per poi passare ad un sesso decisamente più libero, coinvolgente ed "intimo".
    
    Ritornai a casa dei miei tardissimo. Parcheggiai la vettura ed entrai in casa: dentro era buio e i miei sicuramente dormivano, così mi diressi verso la mia camera e mi misi a letto.
    
    Quella notte fu parecchio agitata e tempestata da degli incubi terribili, nei quali scoprivo di essere affetto da qualche malattia grave e incurabile.
    
    Finalmente arrivò il mattino. Mi svegliai di buon ora, feci colazione con i miei genitori e, dopo essermi vestito, uscii per recarmi finalmente dal Dottor Danieli; ero impaziente di avere finalmente quelle risposte che avrebbero determinato il mio futuro e quello di Giada.
    
    Mentre mi recavo da lui feci l'errore di inserire una cassetta di Mina nello stereo dell'auto e (peggio che mai), di ascoltare la canzone "Ancora, ancora, ancora", il che servì unicamente a s**tenare in me sentimenti di rimorso, ansie di vario genere e a far scivolare il mio umore fin sotto le scarpe.
    
    La sala di aspetto era fredda e poco affollata, ma come suo solito il Dottore procedeva con una lentezza esasperante. Al Dottor Danieli piaceva tantissimo chiacchierare con i suoi pazienti, pertanto una sua visita di routine poteva tranquillamente durare tre quarti d'ora.
    
    Comunque finalmente venne il mio turno, mi alzai ed entrai ...
    ... nell'ambulatorio.
    
    Il Dottore era un tipo sui quarantacinque anni, magro, con dei vistosi baffoni e un viso affilato; i suoi capelli mossi erano perennemente e irrimediabilmente arruffati, e teneva sempre accesa tra le dita una sigaretta.
    
    Sapevo che aveva dei seri problemi con l'alcol e (probabilmente), anche con le droghe e che tutto ciò lo aveva portato quasi a separarsi dalla sua bellissima moglie. Io e i miei genitori, però, lo vedevamo per quello che era, ovvero un serio professionista preparato che in più occasioni aveva dato prova delle sue capacità di medico.
    
    Danieli parlava con una lentezza esasperante e con un tono che definire monotono è riduttivo, ma aveva il grande pregio di mettere il paziente a proprio agio e di saper ascoltare.
    
    "Ciao, cosa ti porta da me? Hai qualche problema di salute?", mi disse non appena mi vide sulla porta.
    
    "Si e no!", gli feci di rimando, "La disturbo per una questione abbastanza delicata".
    
    "Effettivamente deve essere qualche cosa di veramente importante, ti vedo agitato e preoccupato. Cosa ti disturba?".
    
    "Vorrei saperne di più su questi risultati Dottor. Danieli", dissi porgendogli, con la mano che mi tremava, la busta con i risultati delle mie analisi.
    
    Lui la aprì e cavò fuori i fogli con quelle diciture sibilline ed incomprensibili. Inforcò gli occhiale, li lesse attentamente, poi mi fissò per qualche istante e ritornò con lo sguardo su quelle misteriose pagine stampate.
    
    I minuti passavano senza che lui proferisse ...
«1...345...»