1. Lo Psicopatico capitolo III


    Data: 07/12/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    ... aveva fame e si stava disidratando. Mentre le sue chiappe e le sue cosce erano a mollo in quel brodo puzzolente era terrorizzata da quello che l’attendeva, per cominciare da quello che lui le avrebbe fatto per aver sporcato per terra. Stava per vomitare per il puzzo e per la paura, ma si trattenne. Quando lui ritornò era mezzogiorno. Rise della situazione e la slegò, – puzzi come una capra. – Le fece pulire tutto e poi la portò sotto la doccia. Lei stava riacquistando fiducia, forse il suo Padrone non era poi così cattivo. Poi lui le mise due scodelle a terra, uno con una brodaglia tiepida e l’altro di acqua fresca. Lei ritornò a pensare che era in una situazione molto triste, però quando lui le disse mangia, lei si affrettò ad eseguire l’ordine. Mi voleva staccare il capezzolo pensava. La brodaglia era insapore, ma contribuì a ravvivarla. Lo stomaco brontolava ed aveva freddo. Lui la portò alle latrine e lei si liberò, dovette farlo davanti a lui che la guardava sorridendo. – Bene cagna, – disse lui sedendosi in un divanetto sgangherato che stava nella cantina, – ora mettiti a quattro zampe e vieni verso di me. – Ci siamo, pensò la cagna, ora vuole un pompino, poi mi fotterà. Mentre pensava si metteva a quattro zampe, certamente era uno stupro, ma era molto più sopportabile di quello che le aveva appena fatto. Non le piaceva, ma la cagna con il sesso, in passato, era stata abbastanza disinvolta. Non che fosse una scatenata, anzi, ma se le girava non ci pensava due volte. ...
    ... Una notte che si era ubbriacata si era ritrovata, la mattina dopo, in un letto con due uomini. Due sconosciuti di cui non ricordava niente. Preferiva fare pompini e dare la fica piuttosto che rischiare di perdere un capezzolo. Il segno era profondo e faceva ancora molto male. Avanzò gattonando, Quando fu di fronte a lui si fermò in attesa, le labbra leggermente dischiuse, pronta. Lui l’aveva estratto, era un arnese di tutto rispetto di circa venti centimetri, grosso e nodoso. Ma lui non le chiese il servizietto che lei si aspettava. – Metti le mani sotto il seno ed offrimelo. – La cagna eseguì e lui allungò le mani prendendola per i capezzoli, aveva mani e dita dure e forti, implacabili. Strinse e lei guaì. Lui strusciò il cazzo tra le tette della cagna, poi gliele prese alla base e strizzò, la cagna guaì ancora, ma non si sottrasse, era inutile, lui aveva una presa d’acciaio. Glielo strusciò sui capezzoli, poi portò le mani sull’esterno del seno e il cazzo iniziò a scorrere nel solco. La manza chiuse gli occhi ed ondeggiò sulle chiappe assecondando il movimento, tentava in ogni modo di compiacerlo e lui sorrise soddisfatto. La cagna aprì le labbra quando lo sentì arrivare contro e chinò il capo per prenderlo. Lui era eccitatissimo, ma era anche resistente. La scopò tra le tette ed in bocca per un bel po’, poi lo schizzo partì e le arrivò in gola. – Inghiotti tutto cagna. – E la cagna non perse una goccia.
    
    Anche il Master era un quarantenne, in forma perfetta e con voraci ...