Lo Psicopatico capitolo III
Data: 07/12/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... e le facevano male, tanto male. Sembrava glieli stessero staccando. Singhiozzò e pianse per il dolore, non poteva gridare. La figura che troneggiava sopra di lei a gambe larghe la terrorizzò. Era nudo e in estasi, si stava masturbando mentre la guardava con gli occhi fuori dalle orbite. Voleva svenire ed uscire da quell’incubo, ma non ci riuscì, lui stava godendo ed indirizzò lo schizzo sul suo seno. La centro in mezzo alle tette e l’impiastricciò, gli schizzi rimbalzarono sul seno e le finirono in bocca e sul viso, cercò di non deglutire, ma non ci riuscì, ingoiò. Lui si passò la lingua sulle labbra, la guardò possessivo, ma non le disse niente. Poi uscì e lei rimase così come era, mentre la notte scendeva. In alto c’era una feritoia da cui entrava della luce che minuto dopo minuto iniziava a scomparire. Soffriva indicibilmente, i capezzoli soprattutto, pulsavano facendola impazzire dal dolore.
Si rifece vivo la mattina dopo, stava albeggiando e la cagna era fredda e dolorante dovunque, i capezzoli insensibili e la bocca sempre bloccata ed irrigidita, il viso era sfigurato non solo per la museruola, ma anche per la tensione, lo stress, la paura. Lui le levò la museruola e sciolse i lacci ai capezzoli. Il dolore l’assalì fulmineo, sia ai capezzoli che sulla bocca. Cercò di aprirla e chiuderla, sembrava che non le appartenesse, non ne aveva il controllo, sentiva solo dolore ed agonia. Lui le sfiorò i capezzoli e a lei sembrò di impazzire. Gridò. Lui allora strizzò e lei ...
... ansimò contorcendosi. – Pietà – disse in inglese ed in tedesco, – per favore – in italiano. Lui strinse, mentre lei si dimenava, si contorceva piangeva e gridava. Poi la lasciò per un momento. – Farai tutto quello che voglio? – Le parlava in inglese. Lei non capì e non rispose. Lui le mollò due ceffoni, andata e ritorno, aveva mani enormi, forti e pesanti, i denti della cagna ballarono e gli occhi si riempirono di lacrime, le labbra erano esangui. – Farai tutto quello che voglio? – ripeté. Stavolta capì, ma esitò e poi rispose – cosa? – Lui prese la tenaglia e la strinse su un capezzolo, ma poco. Nonostante la posizione ed il freddo che sentiva, la cagna sussultò rischiando di farsi male ed iniziò a sudare copiosamente, mentre gli occhi erano sbarrati dal terrore. – Tutto, vuol dire tutto – sillabò, scandendo bene. E visto che lei non capiva strizzò un po’ facendole vedere le stelle. – Se ti dico di rotolarti per terra lo farai, se ti dico di bere il mio piscio lo farai… capisci? – Lei fece segno di sì annuendo, ma lui le disse – Devi rispondere sì Padrone. Se no te lo stacco. – Lei si affrettò a rispondere – Yes… Master. – Ora era convinta di avere davanti un pazzo. Lui levò la tenaglia e la massaggiò sul capezzolo pulsante e lei sentì molto male. Poi la morse sull’altro e lei credette ancora una volta di impazzire. La lasciò per un’altra mezza giornata in quelle condizioni. La cagna stava andando, anche lei, fuori di testa. Fece pipì e defecò dove si trovava. Sentiva freddo, ...