Storia di Fabio e Tiziana: le mutandine
Data: 03/12/2019,
Categorie:
Etero
Incesti
Autoerotismo
Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
... come e quando lui l’avesse voluto.
Fabio al sentire dire quelle cose è aumentato l’eccitamento arrivando quasi al parossismo.
Stava scopando una femmina meravigliosa che si offriva incondizionatamente.
“Sto venendo, ohhh, sìììhhh!!” ha detto Tiziana “Dai, vieni anche tu con me! Dai vieni, vieni, sei il mio stallone, siiihhhh!!”
Per la prima volta sono venuti contemporaneamente contorcendosi come serpenti.
Al termine si sono abbandonati sulle lenzuola entrambi stremati ma felici e mentre languidamente Fabio le accarezzava i capezzoli, le unghie della mano di Tiziana passavano dolcemente sullo scroto.
Infine con una flebile voce lei rivolgendosi al figlio “Hai sentito cosa ti ho detto poco prima?”
“No, dimmi!”
“Voglio essere la tua schiava, sempre pronta per essere chiavata. Potrai farmi fare ciò che vorrai ed io lo farò. Sei uno superbo stallone e non rinuncerò facilmente a te”
Tra di loro i baci si sprecavano ed allora darle un bacio profondo con scambio delle lingue era possibile quindi per darne uno appassionato era proprio il momento e Fabio ha aggiunto “Sarai sempre la mia regina. Ti scoperò tFabio perché nessuna ragazza mi ha fatto godere come lo hai fatto tu. Sei una incredibile macchina del piacere” e non ha potuto finire di parlare perché lei lo ha zittito con “Adesso ti donerò qualcosa che neanche tuo padre, prima che divorziassimo, malgrado me lo abbia chiesto insistentemente, ha mai avuto” e si è ricalata sul cazzo moscio per rianimarlo ...
... con la bocca e la lingua fin quando non si è raddrizzato completamente.
Guardandolo alla luce dell’abatjour ha esclamato maliziosamente sottovoce sorridendo “Hai proprio un uccello meraviglioso” e si è messa nella posizione che lui conosceva bene, alla pecorina, facendogli segno di accostarsi.
Era talmente confusa da ciò che aveva bevuto alla festa che non ricordava che Fabio l’aveva inculata più volte.
Comunque lei con la sua mano, passata tra le natiche, ha afferrato dolcemente il cazzo e se lo ha avvicinato al buco del culo.
“Ora sei il primo e l’unico a penetrarmi. È il mio dono per il patto che abbiamo fatto. Dai, Fabio, amore mio. Ficcamelo tutto dentro, svergina tua madre e non ti fermare anche se dovessi lamentarmi”
In effetti dei dolori ci potevano essere perché si era dimenticata di mettere il gel lubrificante che usavano sempre ma il modo che aveva avuto nel proporgli di scoparla lo faceva impazzire e gli aveva fatto dimenticare la lubrificazione.
Fabio pensava “Dio, che donna ho tra le mani. Me la posso chiavare quando voglio”
Lui le appoggia il glande, diventato enorme e paonazzo, sul buchino senza considerare quFabio fosse difficile infilarlo.
“Dai, Fabio, spingi! Spingi!” e così dicendo ha iniziato lei a introdurlo.
A causa della secchezza e di qualche tentavo andato a vuoto, il glande alla fine e dopo vari tentativi, è scomparso dentro il buco.
“Dai, su Fabio, spingilo tutto dentro. Tutto, lo voglio … proprio tutto! E poi scopami ...