Storia di un cuckold (racconto)
Data: 29/11/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69
... monta ben dotato oppure qualche altra categoria di maschio.
Decidemmo di andare in un locale, un posto piuttosto elegante con un discreto pianobar, luci soffuse e divanetti molto comodi da cui guardarsi intorno in modo discreto.
Ursula indossò un vestito bianco scollato che esaltava il seno sontuoso e l’abbronzatura estiva. Sprizzava sesso da tutti i pori e fece girare un sacco di teste, non solo maschili. I sandali tacco 12 le slanciavano ulteriormente le gambe già lunghissime.
C’erano molti uomini single, alcuni dei quali sfoggiavano pacchi considerevoli, ma non avrei saputo dire se Ursula stesse valutando quell’aspetto. Si limitava a guardarsi intorno muovendo appena gli occhi mentre sorseggiava molto lentamente un mojito con una cannuccia rosa shocking.
Dopo una ventina di minuti mi accorsi che aveva cominciato a succhiare il piccolo cilindro di plastica con movimenti sempre più sensuali, quasi stesse facendo un pompino, e seguendo la direzione del suo sguardo identificai il maschio che aveva scelto. Un bell’esemplare sulla quarantina, abbronzato e in forma, con un pacco notevole che gonfiava la patta dei jeans Armani in modo molto interessante.
«Ti piace?» le chiesi, con un nodo alla gola ora che il mio sogno stava per concretizzarsi.
«Non è male» mi rispose, sorniona. «Ci si può provare. Va’ a farti un giro. Ti dico io quando tornare.»
Mi affrettai a obbedire, rischiando di rovesciare il bicchiere in cui restava ancora un po’ del mio Bailey’s con ...
... ghiaccio. Mi tremavano le mani a causa dell’eccitazione trattenuta a stento.
Me ne andai in bagno,
Quindici minuti più tardi un messaggio Whatsapp di Ursula mi avvertì di rientrare.
Lei e la sua conquista stavano ridendo seduti molto vicini sul divanetto. Lui le teneva la mano sulla coscia abbronzata, a pochi centimetri dall’attaccatura. Le dita robuste carezzavano piano la pelle serica, sotto i miei occhi.
«Lui è Carlo» lo presentò lei. «È molto contento della nostra proposta.»
«Lieto di conoscerla» risposi, imbarazzato.
«Dammi del tu» ribatté lui ridendo. «Se devo farmi tua moglie le formalità non servono.»
«Preferirei continuare a darle del lei, se non le dispiace.»
In quel momento non avrei saputo dire il perché di quella scelta. Mi ci volle del tempo per realizzare che si trattava di una forma larvale di sottomissione al maschio alfa, cui consentivo di parlarmi familiarmente mentre io lo trattavo come un superiore gerarchico. Ero eccitatissimo, con un’erezione quasi perenne che cominciava a essere dolorosa.
Mentre guidavo per tornare a casa loro due, seduti sul sedile posteriore, cominciarono a baciarsi con ferocia animale. La mano di Carlo si infilò nelle mutandine di Ursula, che a sua volta cominciò a segargli un cazzo di dimensioni molto generose.
«Sbrigati» mi incitò lei, «ho la fica in fiamme.»
Sentii come una pugnalata al petto, ma allo stesso tempo rischiai di venire nei pantaloni.
Se riuscite a capire questa apparente dicotomia, ...