Il sig.lorenzo mi punisce con sorpresa 4 finale
Data: 26/11/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: pamyzi1, Fonte: Annunci69
Appena si svuoto' nella mia bocca la sua sborra me ne stavo seduta da venti minuti sulla tavoletta del water nel bagno del signor Lorenzo.
Finalmente, dopo le ultime travagliate vicissitudini mi stavo liberando la vescica e l'intestino, ora che le scariche erano terminate, potevo tirare un respiro di sollievo.
A causa del corposo clistere che Lorenzo mi aveva praticato, avevo vissuto momenti estremamente critici, ero stata presa dall'impellenza fisiologica con forti crampi al basso ventre e sudori freddi alla fronte. Solo per un soffio ero riuscita a raggiungere quel bagno, prima che accadesse l'irreparabile.
Stavo cercando di riordinare i pensieri, approfittando dei pochi momenti di intimità e tregua che la seduta in quel bagno mi stava concedendo.
L'ambiente era confortevole, ordinato e pulito, la cosa era sorprendente per la casa di un uomo che viveva da solo: Lorenzo era tanto sudicio interiormente quanto rigorosamente accurato nel mantenere igiene e lindore domestico. L'azzurro e il celeste erano i toni di colore dominanti: dalle piastrelle a mezza altezza alle pareti, agli accessori dei servizi, alle tendine poste alla finestra che dava luce alla stanza.
Ero angosciata al pensiero di ciò che ancora mi attendeva quando sarei uscita da lì: i due maiali perversi, non erano ancora paghi dei tormenti a cui mi avevano sottoposta fin ora, non osavo immaginare quali umilianti nefandezze, serbassero ancora di praticarmi.
La finestra non aveva inferiate ...
... all'esterno, sarebbe bastato aprirla e sgattaiolare sul prato fiorito lì davanti: in un attimo avrei potuto raggiungere il viale e poi il boschetto, dileguarmi prima che si avvedessero della mia fuga.
Ricordai però che era nuda, i miei abiti, mutandine comprese, erano rimasti nel soggiorno quando Lorenzo mi aveva fatta spogliare: questo era un problema davvero insormontabile. Come avrei potuto spiegare la cosa rientrando al collegio in quello stato? Sicuramente i miei aguzzini sarebbero venuti a cercarmi, mi avrebbero denunciata alla Preside, raccontando chissà quale infamante versione dell'accaduto.
Ero in trappola, non avevo scampo: un'onda di depressione mi stava travolgendo, avrei dovuto subire le loro angherie e le cose sudicie che avevano intenzione di farmi patire.
Vero era che in quel periodo i miei ormoni non mi davano pace: Marco e fare sesso con lui mi mancavano come l'aria, ma essere costretta a farlo con quei due mi disgustava, erano depravati e violenti, c'era cattiveria in quello che facevano e ci trovavano gran gusto, mi sentivo umiliata e violentata. A me le cose sporche piacevano molto, ma solo quando le desideravo e con chi mi garbava, volevo essere consenziente e non costretta, soprattutto da due porci come loro.
Mentre ero immersa in quelle nefaste meditazioni sentì bussare alla porta del bagno: - Allora troietta, hai finito? Vedi di sbrigarti che non vogliamo fare notte in attesa dei tuoi comodi. -
La voce odiosa di Lorenzo mi scosse, riportandomi ...