1. Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (9)


    Data: 25/11/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    RODOLFO
    
    Non avrei mai immaginato di assistere a quello spettacolo.
    
    Quell’angolo del negozio dedicato al BDMS era cupo, forse per creare un’atmosfera particolare, le luci più basse, si diffondeva anche una musica e negli angoli dei video che mi accorsi inquadravano l’interno. C’era un maggior numero di visitatori che senza alcun riguardo né pudore le giravano intorno e guardavano interessati Mia succube di Gaston che si era lasciata scoprire le tette e se ne stava con il babydoll in vita che funzionava ora come una minigonna. Alcuni clienti erano presi a guardare Mia, ma anche a guardarla indirettamente nei monitor dove la sua immagine risultava ancor più conturbante. Ero incapace di qualsiasi reazione che potesse in qualche modo proteggere mia moglie dalle umiliazioni che quell’uomo le stava imponendo e che lei sembrava accettare con vergognoso piacere.
    
    Mi aveva eccitato vederle passare il frustino sui seni e non mi opposi quando mi chiese di sollevarle il babydoll per scoprirle il suo splendido sederino. Era di fatto come se esibissi mia moglie al mercato delle schiave. Sì proprio così: Mia era una schiava in vendita e quella gente presente si stava godendo la scena. Mi accorsi in ritardo che Gaston fece vibrare il frustino assestando un colpo sul gluteo di Mia che emise un urlo soffocato. Neppure allora provai a fermarlo anche quando ordinò a Mia di aprire una scatola. Dentro un collare di metallo, un paio di manette ed un guinzaglio per cani.
    
    “Ora se vuoi ...
    ... fare di tua moglie la mia schiava chiudiglielo al collo.” fu la richiesta di Gaston.
    
    Presi il collare e lessi le scritte “schiava” e “proprietà di Master Gaston”. Mi avvicinai a Mia che guardò con ribrezzo quel collare “ti prego…risparmiami almeno questo” sussurrò.
    
    Gaston la apostrofò con un volgare “taci puttana!”
    
    Mia abbassò la testa.
    
    "Ho pagato, hai accettato il tuo ruolo, oggi ti devi solo prostituire con un mio amico. Però se tuo marito chiuderà quel collare le cose cambieranno e sarai solo una schiava e dovrai ubbidire senza indugio a qualunque ordine del tuo padrone.”
    
    Tergiversavo, sembrava solo un sogno.
    
    Le appoggiai al collo la catena e passai il lucchetto tra gli anelli di chiusura. Al contatto del metallo con la pelle, vidi i suoi capezzoli inturgidirsi.
    
    La testa mi girava, ero pazzo ad ascoltarlo ancora.
    
    Gaston mi spronò a chiudere il lucchetto ed io meccanicamente lo feci.
    
    MIA
    
    Rodolfo mi si avvicinava con in mano il collare. Cercai con lo sguardo supplichevole di farlo desistere, anche se già sapevo che era più possibile fargli cambiare idea. D’altro canto aveva appena espresso la sua volontà di offrirmi a Gaston perché diventassi la sua schiava.
    
    Mi sentii morire. Non gli bastava più avermi offerta a quell’uomo come una prostituta, voleva molto di più, voleva addirittura che io diventassi una schiava, la schiava di Gaston, uno sconosciuto.
    
    Mi appoggiò il collare al collo. Il mio respiro diventava sempre più affannoso, sapevo ...
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