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La sottomissione di Chiara
Data: 25/11/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: elgmstr, Fonte: RaccontiMilu
... sembrava teso, e questo avevo messo a disagio Chiara. Mentre Luigi palpava il corpo di chiara, Elisabetta si era messa in ginocchio davanti a Carlo. “Sai, anch’io sono un Master!…” disse Luigi aprendosi la patta dei pantaloni e strofinando il suo cazzo duro contro il culo di Chiara. Elisabetta stava per iniziare ad aprire la cerniera dei pantaloni di Carlo ma questo la fermò con un gesto del dito. Aveva gli occhi fissi su Luigi, che non se ne accorgeva: in preda all’eccitazione, si stava spogliando velocemente senza distogliere gli occhi dal corpo di Chiara in piedi davanti a lui. “Schiena a terra, troia!” disse Luigi. Chiara guardò Carlo che era sempre più teso. “Stai attento” disse Carlo. Sembrava sul punto di scoppiare. Ma Luigi era talmente eccitato che non sentì nulla. Chiara eseguì titubante e si distese sul pavimento. Luigi si avventò su Chiara prendendola per il collo e schiaffeggiandole il viso: “Apri le gambe, puttana!” A quel punto Carlo gli si avventò contro con una velocità e una violenza tali che Luigi fu sbattuto al muro diversi metri dietro di lui. C’era qualcosa di bestiale e allo stesso tempo di freddamente calcolato nei movimenti di Carlo: gli si scaraventò addosso con la forza di un orso e l’agilità di un giaguaro, ma nei suoi movimenti c’era una precisione quasi militare. Teneva Luigi immobilizzato con una sola mano contro il muro, premendo su due punti nevralgici al lato del collo. Era una furia. Lo guardava in silenzio. Sembrava che stesse facendo uno ...
... sforzo sovrumano per controllare la sua ira. Per non massacrarlo. “Ti ho dato forse permesso di picchiarla, stronzo?” Elisabetta era terrorizzata. Emise un grido spontaneo. Chiara era stranamente calma. Era tesa prima, quando sentiva la tensione di Carlo accumularsi. Ma adesso che quella tensione veniva rilasciata la sua angoscia era finita. Sapeva che Carlo aveva di nuovo la situazione sotto controllo. Si fidava ciecamente di lui. Luigi riusciva a stento a parlare: “Pensavo che…” Carlo strinse ulteriormente la presa. “Ti ho dato forse il permesso di toccarla?” ripeté con calma furiosa. “N… no…” disse Luigi con un filo di voce “sc…. susami” “Non è a me che devi chiedere scusa, cane”. “Scusa Chiara…” disse con una voce sempre più fioca, meccanicamente. Carlo lo rilasciò. Tenendolo con una mano per il collo, lo accompagnò alla porta. “Vieni” disse a Elisabetta. Questa prese in fretta i vestiti di Luigi e li seguì. “Fuori dai piedi” gli disse sbattendolo nudo fuori dal portone. “Mi dispiace” disse Elisabetta con una voce bassa. “Non è colpa tua. Ti consiglio di scegliere meglio le persone con cui esci. Sei in gamba e carina. Non hai bisogno di uscire con un verme”. Elisabetta guardò Luigi che si stava infilando i pantaloni, sconvolto. Poi riguardò Carlo per un istante senza dire nulla, imbarazzata. Quando l’automobile uscì da cancello, Carlo ritornò in casa. Era furioso. Vide Chiara in piedi, nuda, stupenda. La sua pelle era talmente chiara e delicata che l’arrossamento della ...