Sex Workers
Data: 23/11/2019,
Categorie:
Esibizionismo
Autore: Nero di Penna & Corvina, Fonte: EroticiRacconti
SEX WORKERS
Non lo fo per piacer mio, ma per far porno da dio.
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Quarantenne, cassintegrato per colpa del Covid-19, residente in due camere e cucina da qualche parte nell’estesa periferia romana: questo sono io. Convivo con Corvina, mia seconda moglie, disoccupata sempre per colpa della pandemia e più giovane di me di qualche anno. Lavorava in nero come commessa nel negozio di abbigliamento, ma in tempi di lockdown tutti giravano per casa in pigiama o – se collegati via zoom - in giacca, cravatta e mutande. Lavoro nel turismo, quindi ho passato mesi in cassa integrazione, visto che a Roma il turismo era crollato. In più le bollette e tutto il resto… da qui la scelta di riciclarci nel porno web. Io ogni tanto dò sempre un’occhiata ai siti hard, per noia tra una pratica e l’altra, a casa nessuno ti controlla, basta che rispondi ai clienti e sbrighi le pratiche. Ma proprio (por)navigando mi ero accorto dello sviluppo della pornografia domestica, autogestita ma strutturata in siti aggregatori di tutto rispetto, i quali si prendono la percentuale ma garantiscono una vetrina internazionale alle tue prodezze sessuali. Prima dell’esplosione dell’Internet il porno era un mondo chiuso e tutti sognavamo di entrare nel cerchio magico dei Siffredi, pagati per amare ragazze bellissime e disponibili. Poi sono venute le chat line, prima telefoniche e poi anche in video. Mia moglie ci lavorava, non per esibizionismo, ma per campare. All’epoca – parlo degli anni ’90 – tante ...
... ragazze dell’Est disoccupate lavoravano nei call center e per le hot line erotiche. Niente di più arrapante della voce di una “facile” ragazza che nel suo incerto italiano ti promette tutto e s’inventa cazzate. Quella che sarebbe diventata la mia seconda moglie era all’epoca solo un’onesta ragazza di provincia del Mar Nero, ma al telefono aveva imparato come tenere in linea il maschio italiano anche per due ore. All’epoca non poteva immaginarlo, ma quelle competenze le sarebbero state molto utili in seguito. Ma se a sacrificarsi per la giusta causa poteva essere lei, vista la sua esperienza di call center e chat-line, decidiamo invece di comune accordo di lavorare in coppia, cercando di non farlo sapere in giro.
Problema successivo: a chi vendere le riprese? Fatti i conti, ci sono i siti che trasmettono in diretta e quelli che mettono in rete materiale registrato, sorta di Youtube del sesso amatoriale. Questi ultimi non ti obbligano a recitare a ore fisse davanti a una telecamera, ma si limitano a distribuire le tue prodezze sessuali pagando un forfait, più una percentuale sul numero dei download. Esibirsi? Già, ma da dove cominciare? Intanto serve un minimo di attrezzatura tecnica, anche se in rete gira pure roba ripresa con normali iphone, ma si tratta di brevi sequenze. Una volta mi è capitato addirittura un pornazzo ripreso da una telecamera di sorveglianza, sicuramente autoprodotto da qualche vigilantes. Comunque un treppiede, una buona videocamera HD e il parco luci si ...