Alessia e il fratello trans
Data: 21/11/2019,
Categorie:
Anale
Tabù
Trans
Autore: Batman_112, Fonte: xHamster
... che a sua volta si servì prendendone un pizzico, se lo portò al naso e aspirò facendo scomparire la polverina. Anche Gigi se ne servì e alla fine l’involucro con il suo contenuto ritornò a me. Lo presi e insultandoli tutti, con fare sprezzante lo buttai in aria. La “Coca” si sollevò e ricadde per terra in una nuvola, spargendosi sul pavimento. Loris mi guardò duramente e altrettanto fecero gli altri. Avevo dilapidato un capitale di “ Neve”in una frazione di secondo. Katia si incazzò moltissimo e mi coprì di epiteti durissimi, quindi mi disse che sarei stata punita per quello che avevo fatto. Così verso l’una di notte, attorno a me, non c’era più nessuno che fosse in normali condizioni. Luca mi toccava davanti a tutti e dappertutto, sghignazzava ad alta voce, diceva parolacce e gli altri lo seguivano a ruota. Alla mia destra vi era Mario, che approfittava anche lui per palparmi le cosce, vidi Bandele toccarsi l’inguine e poi sempre guardandomi estremamente allupato abbassò la cerniera e se lo tirò fuori.
Compresi il motivo per cui dicono che i maschi di colore sono superdotati, non sembrava duro completamente, ma era una mazza gigante, curvata verso il basso, circoncisa, con la cappella rosa che faceva contrasto con la pelle nerissima e lucida del fusto. Rimasi allibita e imbambolata anche quando si ficcò le mani dentro alle mutande ed estrasse anche le mostruose palle. Maria, che attrezzatura il giovane Bandele!!!! In pochi secondi, vidi che tutti si era piazzati attorno ...
... alla mia sedia e mille mani mi tastavano dappertutto. Il nero si era intanto spogliato nudo e il suo fisico era una armonia di forme e di muscoli guizzanti e tonici. Si mise fra me e il tavolo e vi si sedette sopra, si teneva con una mano il cazzo e nonostante che ne coprisse una decina di centimetri almeno altri venti ne rimanevano scoperti.
La sua cappella a pochi centimetri dalla mia bocca, non sapevo cosa fare, guardai Luca e lui portandosi la mano destra chiusa a pugno a pochi centimetri dalla bocca la mosse come a indicare di spompinarglielo. Glielo presi in mano, era pesante, non era proprio duro duro, avvicinai le labbra e lo baciai timidamente, lui mi mise una mano dietro il capo e mi attirò a se. Lo accolsi nella bocca e il mio palato mi trasmise un sapore diverso dal solito, non so se era solo una mia impressione, ma in quell’enorme cazzo, c’era un ché di forte e terribilmente selvaggio che mi invase la bocca. Respirando a fatica dal naso, provai ad ingoiarne il più possibile, ma al massimo riuscii a raggiungere la metà di quel cilindro scuro. Poi il cazzo si sfilò e lui volle spogliarmi, anche gli altri contribuivano e fui praticamente nuda. Katia mi prese e mi buttò in malo modo su una poltrona, poi fece tacere tutti e parlò.
Mi disse che visto che ero una gran puttana che avevo sprecato duemila euro di roba avevano deciso di “usarmi” per tutta la settimana di vacanze come si usa una serva. Avrei dovuto fare tutto ciò che mi ordinavano e che loro avrebbero ...