1. Alessia e il fratello trans


    Data: 21/11/2019, Categorie: Anale Tabù Trans Autore: Batman_112, Fonte: xHamster

    ... che dopo una cinquantina di metri deviarono verso il chiosco che fungeva da bar.
    
    Si sedettero con delle lattine in mano e iniziarono a sorbirle con le cannucce. Ad un certo punto vidi Katia alzare un braccio e far cenno a un uomo di colore, probabilmente un “vu cumprà”, di avvicinarsi, quest’ultimo raggiunse la coppia e si sedette sull’unica sedia disponibile, ebbi l’impressione che mentre si parlavano l’uomo ogni tanto guardasse verso la nostra direzione. Dopo qualche minuto di questo fitto conciliabolo il nero si alzò e se ne andò. I nostri due piccioncini rimasero ancora lì seduti a sorbirsi le loro bibite. Guardai Luca che pacificamente dormiva al sole, mi sedetti sul lettino e mi misi ad osservare con attenzione Katia e Gigi, c’era sotto qualcosa di sospetto non capivo quale sotterfugio stessero architettando. Dopo una ventina di minuti il “vu cumprà” fece ritorno. Sfilò dalla grande borsa un pacchetto e lo posò sul tavolino quindi ne estrasse una collana o forse un braccialetto e lo mostrò a Katia. Lei lo esaminò e vidi che approvava. Mi ero preoccupata per niente, aveva solamente ordinato un gioiello di bigiotteria e lui glielo aveva portato. Mi rilassai e poi subito appresso mi addormentai anche io.
    
    Verso le diciannove ci incamminammo tutti verso casa, tra docce varie e cambi d’abito vennero le ventuno e così ci mettemmo a tavola verso le ventidue. Mangiammo e bevemmo anche troppo e l’allegria si impossessò di tutti noi. Tra battute, risate e bicchieri di vino ...
    ... giunsero le ventiquattro, urmai un po’ brilla pensai di andare a dormire, invece sentii suonare alla porta e vidi Katia e Gigi che non sembravano essere affatto sorpresi dalla cosa. Lei andò ad aprire e fece entrare tre ragazzi tra i quali c’era pure il marocchino con il quale avevano a lungo parlato in spiaggia. Ce li presentarono, il primo di nome faceva Mario era biondo non molto alto, carino di viso, vestito con jeans bianchi e maglietta azzurro carta da zucchero, l’altro che si chiamava Loris, era bruno sul metro e novanta, muscoloso con indosso una maglietta a maniche corte bianca attillatissima e dei pantaloncini corti verde militare. Il marocchino il cui nome era Bandele fisico muscoloso alto sul metro e ottanta, capelli scuri e naturalmente viso e tutto ciò che si vedeva del corpo nero come la pece, lui era vestito con un camiciotto a quadretti neri e rossi, pantaloncini sfrangiati sul fondo e un po’ strappati qua e là, ricavati sicuramente da un paio di jeans azzurri consumati. Gli chiesi da dove provenisse e mi disse che il suo Paese d’origine era l’Angola. I tre si accomodarono con noi e Bandele tirò fuori da un borsello di tela color cachi una bustina che consegnò a Katia. Lei ridendo, la aprì e all’interno un pugno di polvere bianca. Non ne avevo mai fatto uso di sostanze stupefacenti ma riconobbi la “Cocaina” . Katia parecchio euforica ne prese un pizzico e la inalò in due o tre riprese. Prese il pacchetto e lo porse a me, io mi rifiutai, ma poi vidi il mio Luca ...
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