1. Fame d’aria


    Data: 19/11/2019, Categorie: Etero Autore: scopertaeros69, Fonte: RaccontiMilu

    ... ogni goccia di acqua salata sulla sua pelle resa più sensibile dall’eccitazione e dall’occasionale refolo di vento.
    
    Quindi arrivati a quel punto la sua richiesta di leccarle la fica fu una cosa naturale, anche se per farlo sarebbe stato palese che avrei dovuto farlo sott’acqua ed in apnea.
    
    La baciai, presi un lungo respiro e seguendo i contorni del suo corpo scesi giù fino ad incontrare il centro delle sue gambe e la iniziai a lambirne il centro con entusiasmo e curiosità, una parte di me mentre le davo piacere così cercava di immaginare cosa avrebbe potuto vedere un occasionale spettatore dalla riva.
    
    La immaginavo ad occhi chiusi, capo riverso all’indietro con i suoi lunghi capelli corvini, lisci e bagnati in acqua, la bocca socchiusa ad emettere quei mugolii che tante volte aveva prodotto con me nel buio della sua camera da letto.
    
    Le sue mani mi accarezzavano ora la testa sommersa, ora vagavano afferrando i suoi seni credo, come l’avevo vista fare altre volte.
    
    Riemersi a prendere fiato, la baciai appassionatamente sulla bocca mentre le mie dita continuavano in un ditalino, poi scesi nuovamente per continuare quello che avevo cominciato.
    
    Di quando in quando sentivo le sue mani stringersi come delle pinze d’acciaio su un mio braccio o una mia spalla… era già successo sapevo che era il suo modo di manifestare il suo piacere. Riemersi ancora per prendere fiato diverse volte, poi l’ultima volta la sua mano destra mi accarezzò il capo per poi spostarsi giù ...
    ... verso l’incavo che c’&egrave tra il collo e la spalla e mi spinse nuovamente giù, riuscìì a prendere fiato comunque malgrado non fosse previsto e continuai a leccarla con la stessa passione, ormai la sentivo vicina ad esplodere.
    
    Ormai la leccavo rapito famelico, aiutandomi con il dito di una mano mentre con l’altra mi tenevo stretto ad una delle sue gambe, e di nuovo le sue mani, entrambe, serrarsi sulla spalla e su un braccio quasi stritolandoli, le sue unghie penetrare nella mia pelle.
    
    Lecco con passione, con veemenza, con piacere, con l’ultima energia dell’aria che ho ancora nei polmoni…ma devo risalire e prendere fiato prima di darle il colpo di grazia.
    
    Mi sposto appena per risalire, le sue mani mi bloccano giù una si sposta familiarmente tra i miei capelli e mi spinge contro di lei incollando la mia bocca ancora alla sua fica.
    
    Reinizio a leccare , continuo anche se vorrei risalire, ma la sua morsa non accenna ad attenuarsi anzi continua a serrarmi a sé.
    
    Lecco ancora e cerco di spostarmi, ma le sue mani ancora implacabili non mi mollano, comincio ad avere un senso di inquietudine mi agito, ma quella stretta se possibile &egrave ancora più forte…ho paura.
    
    Ora sono le mie mani ad artigliarle le gambe i suoi fianchi, un familiare sapore si mescola a quello dell’acqua salata nella mia bocca.
    
    La presa si allenta fino a dissolversi del tutto, io riemergo,la bocca mi si apre un secondo prima di essere completamente fuori dal pelo dell’acqua, bevo…tossisco e ...