1. Il cacciatore


    Data: 17/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Anacreo, Fonte: Annunci69

    ... riempiva. Mi venne un conato di vomito ma la sua mano dietro la nuca mi impedì di ritrarmi, così con un colpo di tosse risputai parte dello sperma sul suo cazzo, mentre il resto mi colò sulla maglia. Mi tenne il cazzo in bocca per un bel pezzo ancora, mentre le contrazioni via via scemavano di intensità.
    
    Un fruscio tra il fogliame lo fece trasalire, velocemente si cacciò l’uccello nei pantaloni e tirandomi su mi trascinò via con lui. Non distante c’era la sua auto, una 600, e mi fece salire sopra. Partimmo.
    
    “Mi hai proprio fatto godere, bravo, ma non credere che sia finita, puttanella” ghignò. Per strada volle sapere se avevo la ragazza, e cosa ci facevo. Gli dissi che a parte grandi limonate, qualche sega e qualche ditalino, finora non c’era stato altro. Mi mise una mano tra le cosce e cominciò a palpeggiarmi il cazzo. Avevo in bocca e giù per la gola il sapore forte del suo sperma, che unito a quel palpeggiamento me lo fece venir duro. “Allora sei ancora vergine… bene, ti farò provare quello che provano le donne, così sarai in grado di farle godere per davvero!”.
    
    In breve arrivammo a un rustico in mezzo a campi e vigne, che doveva essere la sua casa di campagna. Dentro c’era vecchio mobilio polveroso, evidentemente di recupero, e diversi attrezzi sparsi qua e là.
    
    Mi fece andare in bagno, dove oltre al water c’era nell’angolo una vasca con una tenda da doccia.
    
    Mi spogliò rudemente lasciandomi nudo, e mi fece entrare nella vasca. Rapidamente si spogliò ...
    ... completamente anche lui, e mi raggiunse. Faccia a faccia mi disse: “Adesso inginocchiati, voglio pisciarti in bocca”. L’idea mi ripulse subito e d’istinto gli risposi di no. Subito mi arrivò un manrovescio che mi mandò a sbattere contro la parete e mi lasciò intontito. “Fai quello che ti dico, puttana!” Sentii una mano che mi afferrava per i capelli e mi faceva inginocchiare. Tirandomi i capelli mi reclinò un poco la testa indietro. Mi trovai nuovamente il suo cazzo, barzotto stavolta, a pochi centimetri dalla faccia, e questa volta vidi anche le sue palle, grosse e paonazze anch’esse. Non era molto peloso. “Apri la bocca!” gridò.
    
    Dopo poco il cazzo cominciò a sgocciolare, poi lo zampillo rapidamente crebbe e, diretto dalla sua mano, mi centrò la bocca; mi sorpresi di quando fosse caldo e di sapore amaro. Cercavo di non inghiottire, ma inevitabilmente un po’ di urina dovetti mandarla giù. Poi diresse il getto tutto intorno lavandomi tutta la faccia, poi di nuovo in bocca. Il suo piscio mi colava tutto addosso, ovunque.
    
    La situazione, in modo inaspettato, cominciava a eccitarmi, e il cazzo cominciava a drizzarmisi… a parte che dal toccamento in auto non si era mai del tutto smosciato.
    
    Quando ebbe finito il suo uccello era di nuovo bello duro, e lui molto soddisfatto. Mi fece alzare e preso il doccione mi risciacquò. Poi mi fece girare faccia alla parete, dove mi appoggiai con le mani, e lui preso un vecchio pezzo di sapone cominciò a passarmelo tra le chiappe. “Mi piace ...