Al car service
Data: 13/11/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Amotuttodime, Fonte: Annunci69
... correre in ogni cellula sotto la spinta del cuore accelerato, sento un formicolio allo stomaco, il mio sesso pulsare e le mie gambe diventare molli e liquide. I nostri sguardi sono incollati mentre le mie mani vivono di vita propria.
La consistenza invitante sotto la stoffa tesa dei pantaloni mi rivela la sua evidente eccitazione e ho già dimenticato di non sapere assolutamente nulla di quest'uomo conosciuto da cinque minuti. Stringo leggermente le dita attorno al suo membro e inizio a muovere la mano su e giù in una oscena carezza.
Lo sto masturbando spudoratamente al tavolino di un bar dopo soli cinque minuti che ci siamo presentati!!!
Non ero imbarazzata in questo momento. Sono una persona aperta...già in passato ho avuto modo di tradire Fabio..non molte volte...ma tanto per dare una ventata di diversità ad una vita monotona.
Sono come ipnotizzata dai suoi occhi magnetici, ha avuto la capacità di farmi eccitare e bagnare e pensare al sesso più estremo in un solo istante, senza paure e senza remore. La famosa "scopata senza cerniera" oggi mi viene servita su un piatto d'argento.
Sarà il suo profumo...forse usa uno di quei maledetti profumi ai ferormoni che modificano geneticamente la tua capacità di intendere e di volere, ma inconsapevolmente mi bagno le labbra con la lingua senza staccare mai gli occhi dai suoi.
Lui aggiunge con un tono di voce leggero ed invitante: "In questo locale hanno delle stanze molto riservate e belle...ho voglia di fare cose ...
... che qui all'aperto non si possono fare, vieni con me...voglio farti capire quanto sei bella e quanto sei femmina!!"
"Ma Fabio!!..come faccio!!".. subito penso. "Ma tanto impiegherà ancora due ore per sistemare l'auto!!!" ripeto dentro di me.
Senza profferire parola mi alzo e lo seguo ubbidiente; tenendomi per mano come una bambina mi conduce all'interno della villa dagli arredi sorprendentemente eleganti e curati. La ragazza annoiata dietro il bancone del bar ci segue con sguardo trasversale, masticando un chewingum e immaginando perfettamente cosa accadrà tra pochi minuti. Chissà se anche lei è eccitata come me.
All'interno del salone c'è una piccolissima reception in un angolo e all'accoglienza c'è un signore algido e dall'aria imperscrutabile che, con gesto veloce e silenzioso, prende il documento e la carta di credito del mio accompagnatore, e gli consegna una chiave con il numero 5. Con un gesto della mano, sempre in totale silenzio, indica il corridoio in fondo alla stanza, tappezzato di rossa moquette di velluto.
Il rumore dei nostri passi, sempre più veloci, sono attutiti dallo spesso strato di morbido velluto che calpestiamo e dalla musica soffusa della filodiffusione, e appena la porta si chiude dietro le nostre spalle, mi spinge al muro tenendomi bloccata con il suo corpo e mi bacia con una lentezza esasperata. Sembra che stia prendendo le misure della mia bocca con la lingua, mentre con le mani mi accarezza piano la schiena inarcata. Le sento infilarsi ...