Il ripostiglio segreto di Cat
Data: 09/11/2019,
Categorie:
Masturbazione
Autore: Blue*, Fonte: EroticiRacconti
... cacciare quelle immagini dalla testa. Ma il suo clitoride era già rigido ed eccitato.
Si mosse da una parte all’altra della cucina, prendendo tutto l’occorrente per continuare a preparare.
Involontariamente, urtò piano l’angolo del mobile, che andò a sbattere proprio sulla sua fighetta. Non lo percepì come una botta, quanto più come una carezza che la fece gemere.
Si scosse, ridacchiando.
Cristo, perfino il mobile le faceva venire voglia di avere un orgasmo!
Improvvisamente dei pensieri irrefrenabili si impossessarono della sua mente.
Desiderò di essere a casa da sola, di mettersi sul divano con un bel vibratore, e accarezzarsi fino a venire non una, ma ben due volte. O magari anche tre, con un po’ di impegno.
Sentì del rossore colorarle le guance. Doveva porre fine a quelle pulsazioni continue fra le gambe.
Prese la bottiglia d’acqua e ne bevve un lungo sorso. Per tenersi idratata, beveva sempre molto, e quel giorno non aveva fatto eccezione.
Fu proprio nel farlo che si accorse di avere un urgente e improvviso bisogno di fare pipì. Non andava in bagno dalla mattina. Dio, non aveva avuto il tempo di fare neanche quello!
Altri flash si impossessarono del suo cervello: immaginò di andare in giardino, dietro ad uno dei grandi alberi, e lasciarsi andare ad una lunga pisciata liberatoria. E poi…poi toccarsi lì, dietro all’albero. Nessuno l’avrebbe vista. Ci avrebbe messo pochi minuti a venire, e il gioco sarebbe stato fatto.
Sentì le bambine ...
... muoversi al piano superiore. C’era la governante, ma il pericolo che qualcuno scendesse era comunque notevole.
Patate. Le servivano le patate per continuare a preparare.
Si avviò velocemente verso il piccolo ripostiglio dietro alla cucina, e fece per afferrare ciò di cui aveva bisogno. Ma il suo cervello la fermò ancora.
Rimase in silenzio, ad ascoltare il ritmo accelerato del suo respiro. Attorno a sé c’erano soltanto patatine, confezioni di merendine, lattine, e tutte quelle cose che non ci stavano in cucina.
I suoi occhi azzurri si mossero rapidamente, cercando di captare movimenti esterni.
Niente. Il vociferare delle bimbe era distante, e lei era momentaneamente sola.
Abbandonando ogni tipo di razionalità, chiuse la porta del ripostiglio e si appoggiò con le spalle al muro.
Le scappava tremendamente la pipì, ma non avrebbe avuto il tempo di andare in bagno, per poi tornare lì e fare ciò che aveva in mente.
Socchiuse gli occhi, infilandosi lentamente una mano dentro alle mutandine, ed iniziò a toccarsi.
Il suo clitoride sussultò eccitato, gli umori le bagnarono i polpastrelli.
Si tappò la bocca per non gemere ad alta voce.
“Oddio…”, sussurrò piano.
Sentiva il proprio ventre gonfio contro il palmo della mano, ma avrebbe dato la priorità all’orgasmo. Poi la pipì.
Continuò a toccarsi, penetrandosi a fondo con due dita mentre le sue guance si scaldavano, diventando dello stesso colore della felpa.
Si stava scopando da sola, contro il muro ...