1. Omonimo veneziano 4 - una giornata particolare


    Data: 01/11/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: erocoppia, Fonte: Annunci69

    ... “LudovIco”. Scritto due volte, con alcune lettere a specchio e altre ad altezza doppia, in rosso veneziano.
    
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    È di nuovo in strada, eccitata e riposata allo stesso tempo. Cammina veloce verso il negozio dell’amico, il braccio destro appena indolenzito.
    
    Arriva al negozio, entra, scambia un saluto veloce col libraio, che sta parlando con una cliente, e va a sedersi sulla poltroncina, nel retro. Non si è neanche tolta il soprabito, e aspetta. Ma l’adrenalina di quella giornata comincia a calare, e all’improvviso si sente un po’ stanca… e chiude gli occhi… dorme.
    
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    Apre gli occhi, quasi sobbalzando. Dov’è? E perché? Di fronte a lei Ludovico, seduto dietro alla scrivania, la sta guardando con interesse.
    
    “Sei bella, anche quando dormi.”
    
    Lei sorride.
    
    “Allora lo sarò spesso!”
    
    Ridono.
    
    “Mi sono un po’ stancata, oggi… ma non mi dispiace. Che ore sono?”
    
    “Quasi le sette. Se vuoi chiudo, e andiamo a cena.”
    
    L’idea del ristorante e soprattutto del ritorno di notte col vaporino in quel momento non le piace più di tanto.
    
    “E se invece andassimo a casa?”
    
    “Se vuoi… ma allora dovremmo fare un po’ di spesa, e ormai è un po’ tardi. A casa non ho niente!”
    
    L’idea di correre al supermercato le piace poco, quasi quanto quell’altra.
    
    Un leggerissimo fastidio sul braccio le ricorda del tatuaggio. Allora sorride, si alza e si sfla il soprabito.
    
    Gli occhi di Ludovico si illuminano.
    
    “Isa!! Allora l’hai fatto!!”
    
    “Si. E ...
    ... l’ho fatto per… Ludovico!
    
    “Che bello!! Bravissima!!! Ti sta un incanto… sei unica.”
    
    Si è alzato, le ha preso il braccio per guardare il tatuaggio da vicino e glielo bacia.
    
    “Ti piace?”
    
    “Si, molto. Hai scelto bene.”
    
    “È stato facile: pensando a te, e a noi, e a Ludovico, l’idea mi è venuta subito, e poi.. a tutto il resto ha pensato Eric.”
    
    “Che simpatico! Poi ringrazialo da parte mia, perché mi ha messo molto a mio agio. È stato bravissimo.”
    
    Si baciano.
    
    “Sei stanca… facciamo così: chiudiamo adesso, e ce ne andiamo a casa a stare un po’ tranquilli. Poi faccio io un salto al super, oppure se vuoi c’è anche un posto sotto casa dove possiamo prendere qualcosa, anche a portar via. Ti va?”
    
    “Si…! Perfetto.”
    
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    Al portone Ludovico dà a Isa le chiavi della sua casa.
    
    “Sali tu, dài, e mettiti comoda. Io prendo qualcosa al volo e ti raggiungo.”
    
    Il gesto emoziona Isa, che sale quasi con la stessa trepidazione di quel pomeriggio d’estate, ormai lontano.
    
    Entra, e per la prima volta avverte tra quelle mura la sensazione di non essere ospite. Siede in soggiorno, accende la televisione e… pensa a Ludovico, che è lontano e l’aspetta.
    
    Fino a quel momento non si è fatto vivo, e neanche lei, e improvvisamente non le sembra una trascuratezza, ma un tenero gesto d’amore, e lo vede in una luce diversa, con le sue luci e le sue ombre, e lo sente più vicino, le manca, e vede con tenerezza il momento in cui, domani, si riabbracceranno.
    
    Nel ...
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