1. Cinque biglietti da cento per una puttana...


    Data: 01/11/2019, Categorie: Etero Autore: xNemesi, Fonte: Annunci69

    ... controllare.
    
    È una bomba pronta ad esplodere. Il silenzio si allunga, sino a diventare l'appendice monca di un discorso che si appanna nella memoria di entrambi. Siamo seduti in un privè di un elegante locale nel centro di Milano un sabato sera proprio sotto il mio ufficio.
    
    "Non sai cosa decidere?", mi chiede.
    
    "A dire il vero io so cosa voglio"..., e ascoltare la mia voce esprimere questo concetto per la prima volta con una certa sicurezza mi stupisce.
    
    Mi tolgo gli occhiali e li poso sul tavolo. Prendo il bicchiere e butto giù un sorso del liquido arancione che c'è dentro, non ricordo neppure cos'è, percepisco appena il sottofondo alcolico, mescolato ad un sapore dolce come il tanfo dolciastro di un peccato soltanto accennato.
    
    "Voglio te. Ti voglio adesso.", le dico.
    
    Ride. Ride di una risata troppo limpida per essere genuina, forse è nervosismo penso.
    
    Ha portato avanti il suo bluff, il suo atteggiamento da donna abituata a vendere il proprio corpo, quell'insignificante contegno di chi, ogni volta, vorrebbe non cedere non svendersi per poche centinaia di euro. Ho visto il suo gioco, non mi sono lasciato ingannare dalla sua sicurezza, e adesso sembra in difficoltà.
    
    Si muove in avanti, per prendere il bicchiere. La giacca del tailleur si apre per un istante velocissimo e sufficientemente lento, da mostrarmi il seno nudo, non è abbondante, le curve sono lievi e delicate come le fasce di un violino.
    
    Ascolto il suono caldo del suo corpo da sirena, che ...
    ... profuma e racconta di sinfonie marine in cui perdersi. Questa vista mi annebbia, e il desiderio si muove veloce, evitando facilmente ogni ostacolo, scende in picchiata dalla mente e vola al sesso che si gonfia nella stoffa dei miei pantaloni.
    
    "Andiamo su in ufficio da me..., oggi è festa, è tardi, non c'è nessuno".
    
    Prendo il portafoglio dalla tasca della giacca, guardo il suo interno e poi lo poso sul tavolo, accanto agli occhiali.
    
    Una mazzetta di banconote verdastre fa capolino, il suo sguardo diventa verde, come le banconote, come la luce dello scanner. Si appoggia allo schienale e si passa una mano tra i capelli. Ha scosso via l'inquietudine di poco fa e adesso è sicura.
    
    "Andiamo!".
    
    Si alza e si dirige verso l'uscita del bar, la vedo camminare, i fianchi accoglienti, le gambe lunghissime. È donna come un pugnale avvelenato conficcato nel (mio) cuore.
    
    "I soldi!". "Eccoli", le dico appena fuori, allungandole cinque biglietti verdi da cento.
    
    Lei sorride con una strana espressione dolce..., come se avesse appena commesso una marachella. Prende i soldi e li infila nella tasca della giacca.
    
    "Allora, la macchia?", mi chiede.
    
    “Non so... Non penso ci sia ancora.”
    
    "C'è... C'è ma non si vede. Quando la vedrai sarà troppo tardi, ricorda...".
    
    (***)
    
    Mi rimetto la camicia, lei si avvicina e mi aiuta ad abbottonarla. Parte dal basso e sale lentamente. Sento il suo profumo, adesso un po' più leggero.
    
    Sfuma in un odore forte, odore di me e di lei odore di ...