1. Cinque biglietti da cento per una puttana...


    Data: 01/11/2019, Categorie: Etero Autore: xNemesi, Fonte: Annunci69

    Blackshop - Mario Biondi
    
    https://www.youtube.com/watch?v=xB2PNpovC74
    
    "Tutto questo ti costerà caro. Molto caro", dice...
    
    "Duecento? Trecento? Di più? Fossero anche cinquecento... Ti voglio!"...
    
    “Non essere ingenuo. Sai che non è di questo che sto parlando. Non è solo una questione di soldi lo sai e poi non credo che ti manchino.”
    
    Il suo sguardo è affilato come uno scanner.
    
    Gli manca solo la luce verde fosforescente ma, per il resto, è penetrante come il led appuntito di una macchina. Freddo e senza sentimento.
    
    Passo una mano sulla montatura degli occhiali. È un gesto rapido. Scorro indice e pollice sulla stanghetta, in avanti. Provo a togliermi da questo imbarazzo appiccicoso come un chewing-gum masticato e sputato sull'asfalto sotto il sole d'agosto...
    
    “Scopare con una puttana", prosegue, "Ti lascia un segno addosso.
    
    Come una macchia, una tatuaggio sulla pelle. Te ne accorgi dopo. Un giorno, quando ormai ce l'hai e ti chiedi se l'hai sempre avuta. Ti sembra di no, ma non ne sei sicuro. E poi comincia ad assillarti. Scopare con una puttana è quella macchia indelebile. Inspiegabile, magari innocua per qualcuno..., ma indelebile.”
    
    Lei è bellissima.
    
    Di una bellezza immediata eppure remota.
    
    Diafana ed elegante, indossa un tailleur grigio che ne mette in risalto le lunghe gambe. La gonna è corta e non riesce a nascondere completamente un pallido indizio di calze autoreggenti che si sporgono come bambini curiosi, dal bordo di una ...
    ... finestra.
    
    I capelli biondi sono corti e le danno un'aria di indipendente sensualità.
    
    "Ti avviso. Questa macchia è un piccolo foro. All'inizio non passa nulla, o quasi nulla, ma piano piano i bordi si allentano. Il foro si allarga ed il malessere inizia ad entrarti dentro. Senza che te ne accorga, diventa un buco, slabbrato ed osceno. Ed una sera torni a casa, entri nell'ingresso. Lasci il portafoglio ed il cellulare sul tavolino, insieme alle chiavi perchè di sicuro lo hai, tu sei un tipo da tavolino all'ingresso, hai proprio la faccia da uno che possiede un tavolino, bello, costoso..., magari antico e lo tiene all'ingresso, sotto uno specchio. Posi i tuoi oggetti sopra questo fottuto tavolino ed alzi lo sguardo e..."
    
    La seguo attentamente. Sono atterrito...
    
    “E guardi la tua immagine riflessa. Niente di diverso dal solito, ma solo apparentemente. Il solito volto del solito uomo, con la sua solita presunzione e sicurezza. Il solito bell'aspetto, curato ma con quella piega nello sguardo un po' triste. Eppure quel giorno quella macchia d'un tratto è più nera. Il foro sta diventando una voragine. Non te ne sarai accorto, ma inizierai a fare acqua da tutte le parti.”
    
    Rimane in silenzio...
    
    Mi osserva con i suoi liquidi occhi azzurri. Uno sguardo che nasconde dolcezza in un volto felino di tigre, posso sentire il crepitare del fuoco nelle sue vene. Posso percepire la lotta eterna tra il suo rimanere ferma e immobile, sicura, davanti a me, e quella irrequietezza che cerca di ...
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