Un'ultima volta
Data: 21/10/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Ffransis, Fonte: Annunci69
... Ti senti così bene."
"Quindi non resistere. Dai!"
Gemette di nuovo, questa volta senza parole.
Il suo cazzo schiacciò alla base dentro di lei, e i suoi fianchi si fermarono, tenendolo sepolto nel suo sesso che si stringeva. Un palpito più forte percorse la lunghezza.
Fece le fusa mentre gli spruzzi sparavano. Il calore scivoloso le fece venire i brividi. Il suo gemito era forte nelle sue orecchie, l'estasi pura che le attirava un'altra fusa. Gli schizzi continuarono, screziando il suo canale, rivestendolo di una nuova potenza. Palpitazioni più forti si aggiungevano alla sua gioia.
La sua bocca si staccò dal suo collo, e andò incontrò all'altra umida e vogliosa di lingua. La passione nel loro bacio infiammata dalla loro estasi condivisa. Mentre quell'estasi si scioglieva in un bagliore, la passione si raffreddava, le loro bocche si muovevano languidamente.
Nessuno dei due si mosse per un po', godendo della semplice sensazione di tanta vicinanza, il corpo di lei che si adattava facilmente al suo, le loro figure arricciate insieme.
E poi si allontanò da lei, il suo cazzo lasciò il suo canale, la sua bocca uscì con riluttanza dalla sua. Lei tubò, strofinandosi contro di lui.
"Ti amo così tanto", mormorò.
"Ti amo anch'io."
"E ti amerò sempre."
"Mi sembra dannatamente giusto..."
Rise leggermente, ma lui scivolò giù dal letto. Uno sguardo oltre la sua spalla mostrò quella sagoma familiare che lasciava la stanza.
"Vai a fare pipì? Non tardare, ...
... devo andare anch'io."
Si accasciò di nuovo sul letto, sospirando per la persistente soddisfazione, una mano che le scorreva sul ventre.
Insieme a quella soddisfazione arrivò l'abbraccio invitante del sonno. Sbadigliò, allungandosi agilmente sulle fresche lenzuola, facendo del suo meglio per respingere quell'abbraccio in modo da potersi addormentare tra le braccia di suo marito.
Il suo telefono squillò dal comodino, tagliando il silenzio della stanza.
Si allungò e lo raccolse.
"Tesoro, perché David mi sta chiamando?!", gridò verso il corridoio buio.
"L'hai lasciato solo soletto al bar o qualcosa del genere?"
Non arrivò nessuna risposta. Anche il resto dell'appartamento appariva tranquillo.
Premette il pulsante di risposta e avvicinò il telefono all'orecchio.
"Ehi Da', che succede? Ti sei perso la via di casa?"
Le rispose un leggero singhiozzo.
"Amanda...mi...mi dispiace tanto..."
Seguì un altro singhiozzo.
"Cosa c'è che non va?"
"Io... lui...non stava guardando..."
Le parole si interruppero in un pianto intontito.
"David, che c'è?"
"Non stava guardando la strada. Eravamo appena usciti dal bar...ha attraversato...ma nemmeno l'autista ha visto lui. Amanda, mi dispiace tanto...mi dispiace tanto...Dio mio!"
Lei si accigliò, seguita da altri pianti.
"Di che cazzo stai parlando?"
"E' Alex...in strada...ma l'autista...oh Dio, mi dispiace tanto!"
"Quale autista?"
"È accaduto tutto così in fretta. Se n'è andato, Amanda, ...