1. Adorabile festeggiamento


    Data: 18/03/2018, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... manette e finalmente posso di nuovo muovere le braccia. Al momento mi libero anche del foulard, poi mi siedo dolorante, lei adesso &egrave inginocchiata sulla coperta seduta sui talloni con l’espressione seria e anche un po’ indispettita:
    
    ‘T’ho fatto tanto male?’ – mi risponde in maniera canzonatoria deridendomi.
    
    Io non le rispondo, per il fatto che il mio sguardo credo sia abbastanza efficace e significativo. In quell’attimo getto un’occhiata attorno, la cabina &egrave rischiarata debolmente da una piccola lampada portatile e l’oggetto con il quale lei mi ha violato giace abbandonato in un angolo. Io torno a squadrarla negli occhi, cerco un perché a tutto questo e finalmente trova il coraggio di parlare:
    
    ‘Devo confessarti una cosa. Sai, io credo che ogni donna desideri provare e verificare almeno una volta come ci si senta a essere maschi. Nel giorno della mia festa però, forse potevo tutto sommato inventarmi qualcosa di meglio’ – mormora quasi disorientata, sbigottita e persino stupefatta.
    
    Lo schiaffo da parte mia le arriva senza che lei possa ...
    ... fermarlo, in quanto le viene assestato come se il braccio fosse animato di vita propria. Lo schiocco &egrave brusco e secco, il segno delle cinque dita sembra un tatuaggio rituale, mentre le lacrime sgorgano senza modestia solcando il suo bel viso senza che lei si curi tanto d’asciugarle. Io l’avvicino a me e la bacio, lei piange in silenzio, ma non penso per lo schiaffo, perché ho voglia d’abbracciarla, a quel punto la stringo ancora più forte a me. Il contatto con il suo corpo &egrave ardente e focoso, dato che avvia riaccendendo in me una nuova scintilla, il battagliero individuo da poco ammaestrato torna a impadronirsi d’una nuova energia, in quell’istante mi stendo sulla schiena e faccio salire la mia amazzone per un galoppo decisivo, energico e alquanto travolgente.
    
    A quel punto io la conduco e la guido verso il confine dell’incanto e del rapimento proprio come un cavallo, stando attento però a non sbalzarla fino a giungere anch’io al traguardo sospirato, concludendo infine la corsa nel suo bel ventre accogliente, confortevole e ospitale.
    
    {Idraulico anno 1999} 
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