Adorabile festeggiamento
Data: 18/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... tocco si ripete, fuorché è meno fuggevole. Il contatto ruvido della lingua sulla pelle sensibile produce l’inevitabile erezione, che cresce via via che la lingua irriverente e spudorata diventa più coraggiosa e spavalda. In questo momento ho la sensazione d’essere un cono di gelato leccato golosamente in una giornata tropicale, giacché vengo afferrato dalla sua mano, in seguito sento il calore e la foga della sua bocca avvolgermi mentre scompaio tra le sue fauci.
In quell’istante io cerco d’immaginarmela coinvolta e immersa nel più scenografico e spettacolare degl’intenti, determinata a trarre da me una sorta d’energia vitale perché sento crescere il bisogno d’esploderle tutto il mio piacere, ma quando sono vicinissimo al massimo finale dell’estasi la sua bocca con studiata abilità e rapida prontezza s’allontana lasciandomi a tal punto il pene duro come il marmo e tremolante per l’eccitazione, ingegnosamente in compagnia per me del più totale disappunto e malcontento:
‘Perché mi fai questo?’ – replico io incuriosito.
‘Non parlare, lasciami fare’ – incalza lei audace e piuttosto risoluta mentre prosegue la sua opera.
Le sue mani mi guidano per terra, dapprima in ginocchio, poi seduto mi sfila le scarpe e con loro i pantaloni e le mutande. Io avverto sotto di me il piacevole calore d’una coperta, progressivamente lei mi fa sdraiare, però i polsi ammanettati dietro la schiena mi costringono a inarcarla. Al momento non ho il tempo di sistemarmi, lei mi solleva ...
... le gambe facendole poggiare credo sulle sue spalle:
‘Che cosa vuoi farmi, si può sapere?’ – anche se io temo d’averlo già afferrato e compreso per bene.
Io non ottengo però nessuna risposta alla mia vana richiesta, poiché un dito unto percorre incautamente e sconsideratamente il solco tra le mie natiche cercando l’apertura, visto che la forzano purtroppo senza troppa difficoltà, dal momento che sento il suo dito insinuarsi dentro di me, inizialmente timidamente, appresso con maggior forza sostituito ben presto da una, successivamente da due dita:
‘Tu sei completamente dissennata. Lascia che mi liberi un attimo poi vedrai che cosa ti farò’.
Lei incurante e insensibile delle mie deboli e infruttuose minacce prosegue agevolmente e comodamente nel suo intento e ritrae le dita. In quell’occasione segue una breve attesa durante la quale mi sembra di sentirla armeggiare con qualcosa che però non riesco a capire, poi improvvisamente sento che m’appoggia un oggetto, dato che credo sia uno di quegli apparecchi con cui le donne fanno l’amore stimolandosi tra di loro da sole. La strada parzialmente aperta dall’introduzione delle dita molto lubrificate non offre particolare resistenza all’avanzata del mostro di gomma, perché io in quell’istante mi sento infilzato come uno spiedo, avvilito, sconfortato e sottomesso come non mai, perché sento le lacrime rigare il mio volto senza considerazione né dignità. Urlare non serve a niente, anzi, farsi trovare in queste condizioni sarebbe ...