Alessandra, la schiava inconsapevole
Data: 15/10/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Simara, Fonte: RaccontiMilu
... potuto succedere nel corso della serata dopo che Sara fosse arrivata. Si sorprese a pensare anche quanto facilmente Roberta facesse a meno della sua presenza: era passata più di un’ora da quando le aveva dato la serva e non accennava a volerla lasciar andar via. Si trovò ad essere geloso della sua stessa fantasia. La sua ragazza preferiva passare il tempo ad umiliare la sua ex piuttosto che trascorrerlo con lui. Che fosse il caso di fermare la giostra? Di alzarsi da terra e abbracciare la propria ragazza e farci l’amore? Proprio mentre stava per farlo sentì la voce dell’amata deridere Alessandra: ‘Ma bravo il mio zerbino, già pronto all’uso!’ e si interruppe per bere del tè freddo direttamente dalla bottiglia ‘Brava, era proprio lì che ti volevo trovare, al tuo posto. Tuttavia alzati, Sara sta arrivando e voglio che tu vada nel frigo giù in taverna a prendere altre due bottiglie di tè da offrire alla nostra ospite, poi c’è da mettere in ordine qui vicino al divano e magari preparare la tavola per due ovviamente. Tu mangerai per terra ai nostri piedi. Non farmi fare brutta figura: quando andremo a tavola tu ci farai accomodare e servirai le pizze a me e a Sara. La terza la lasci al centro della tavola che ce la dividiamo io e lei. Fatto questo ci versi da bere, attendi eventuali ordini e, se non ti daremo diverse indicazioni, chiederai il permesso di sdraiarti per terra sotto al tavolo a farci da tappeto mentre mangiamo. Tutto chiaro?’ A: ‘Sì padrona, ...
... chiarissimo’. R: ‘Molto bene! Ora spicciati che ti voglio per terra sulla soglia di casa quando Sara arriva. Io vado in camera mia, di sopra al primo piano; vieni lì quando avrai finito.’ E senza attendere risposta dall’inferiore, le girò le spalle e se ne andò. A: ‘Sì Padrona’ disse comunque la serva cominciando a sbattere i cuscini del divano per ridar loro forma e eliminare ogni traccia d’uso. Dopo aver sistemato tutto, scese in taverna a prendere le bottiglie di tè e le portò nel frigorifero in cucina, apparecchiò e arieggiò un poco gli ambienti. Erano le 9 di sera quando richiuse le finestre e si presentò in camera al cospetto della Padrona. R: ‘Hai finito?’ A: ‘Sì, ho fatto tutto come mi ha detto, ho preso il tè freddo e l’ho messo in frigo, ho rassettato il soggiorno, apparecchiato in cucina e dato anche aria alle stanze.’ R: ‘Bene, scendi in taverna ancora e vammi a prendere un’altra bottiglia di te che questa l’ho già finita e le altre le beviamo quando arriva Sara.’ Giuliano scese di nuovo a prendere la bottiglia. Aveva capito bene cosa stava facendo sua morosa e non sapeva ancora chiaramente se la cosa lo avrebbe eccitato o se, dopo due ore in quella situazione, ne avrebbe avuto abbastanza ma non poteva fare altro che assecondare gli eventi. Proprio mentre stava risalendo gli ultimi gradini per tornare alla camera della Dea, il campanello squillò. R: ‘Bene Merda, lascia la bottiglia sulla mia scrivania e precipitati sulla soglia di casa. Per terra ovviamente.’ ...