Alessandra, la schiava inconsapevole
Data: 15/10/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Simara, Fonte: RaccontiMilu
... bu’ buongiorno Padrona’ R: ‘Adorata!!! Come stai? Ti sono mancata?’ A: ‘Molto Padrona, moltissimo’ R: ‘Uhmmmm, non ti credo ma’ apprezzo lo sforzo. Oppure mi stai prendendo in giro?’ A: ‘No Padrona, assolutamente, non potrei mai!’ disse baciandole ripetutamente la pianta dei piedi incollata alla sua bocca. R: ‘Brava Merda, brava! Per premio puoi leccarmi i piedi! Sai? è tutto il giorno che corro da una parte all’altra della città e non ho avuto tempo di rinfrescarmi. Stasera mi vedo con Giù e non vorrei che mi vedesse in disordine. Lecca bene fra le dita, voglio che me le rinfreschi!’ A: ‘Padrona, mi sta schiacciando gli occhi” R: ‘Lo so! Taci e lecca troia! Vedi di non rompere che ho da fare mentre ti uso!’ Alessandra prese a leccare con devozione fra le dita della sua aguzzina la quale, dal canto suo cominciò a sorseggiare la birra che Giuliano aveva lasciato sul comodino. Dopo una decina di minuti la serva iniziava ad avere la lingua indolenzita e di tanto in tanto si fermava. Dopo un paio di richiami all’ordine, Roberta decise giustamente di punire la bestia per le sue inadempienze. Senza scostare i piedi dalla faccia della sottomessa, si alzò calpestandole il capo e rimanendo ferma in quella posizione per una ventina di secondi. ‘Vedi lurida merda’ ‘ disse rivolgendosi all’essere inutile adagiato sotto ai suoi piedi ‘ ‘Mi costringi a punirti e questo mi fa incazzare ancora di più perchè mi tocca alzarmi e distogliere la mia attenzione da ciò che stavo ...
... facendo. Quindi meriti una doppia punizione. Disse iniziando a ondeggiare sulla faccia del fantoccio fino a farvi un leggero saltino calcandovi bene i talloni sui bulbi oculari. Quando scese, la schiava aprì gli occhi ma, a causa del lungo tempo trascorso con i piedi che le schiacciavano le orbite, non riuscì a vedere nulla. Le ci sarebbe voluto un po’ prima di poter riacquisire la vista. A: ‘Pa’ padrona, non ci vedo’ R: ‘Eh’ pazienza’ non è della tua vista che ho bisogno” Roberta pensò a come sfruttare al meglio la momentanea cecità della miserabile. Le venne subito un’idea. Si slacciò la gonna facendola scendere assieme alle mutande. Improvvisamente Alessandra avvertì sopra il suo volto un odore che non riconobbe subito ma che da lì a breve avrebbe compreso. Roberta, dopo un primo momento di esitazione, si sedette sulla faccia del fantoccio con la schiena rivolta al corpo incosciente di Giuliano in modo tale da guardare in faccia Alessandra e gustarsene le espressioni. R: ‘Non stavi leccando prima che ti salissi sul viso? Chi ti ha detto di smettere? Vuoi anche una terza punizione?’ A: ‘No no Padrona ma pensavo che standomi in piedi sul volto” R: ‘Lurida cagna! Tu non devi pensare! Tu sei solo un lombrico, un rifiuto della società! E poi’ il fatto che io cambi posizione in che modo ti riguarda? è forse un buon motivo per smettere di svolgere il tuo dovere??? I miei piedi devono diventare la tua unica ragione di vita; leccarli, massaggiarli, occuparti di loro, per te ...