1. Tempesta in spiaggia


    Data: 18/03/2018, Categorie: Masturbazione Prime Esperienze Tabù Autore: SouthOfNoNorth, Fonte: xHamster

    ... esclama a un certo punto M.
    
    “Cosa?” le chiedo interdetto.
    
    “Quel ragazzo là, peccato che se ne stia andando”. Aggiunge ridacchiando.
    
    In effetti è appena passato un ragazzo molto carino: sui 30 anni, fisico atletico, moro, occhi scuri e un bel viso. Non mi sono soffermato più di tanto sul centro-sud del corpo, ma ad occhio e croce mi direi che non lo facesse sfigurare.
    
    Facciamo spesso questo tipo di commenti, anzi andiamo pure oltre: lei richiama la mia attenzione se passa una bella ragazza, io se passa un bel ragazzo. Onestamente non ci vedo niente di strano in ciò: condividiamo pensieri che tutte le persone fanno continuamente (questo è bello, quello è brutto, quello è bel seno, quello è un brutto culo, ecc.) e che, in coppia, spesso si tengono per sé per non innescare gelosie e risentimenti vari. Anzi, l’esserci affrancati dall’ipocrita “amore, io non ho occhi che per te”, io lo trovo un elemento di vanto.
    
    La giornata scorre tranquillamente con il cazzeggio di cui sopra fino circa alle 3 del pomeriggio quando quel ragazzo (di seguito QR) appare di nuovo, proveniente dalla direzione opposta.
    
    Niente di strano, si sarà fatto le sue ore di mare e ora starà andando via. E invece no. Ci passa davanti, prosegue per altri 20 metri e poi si ferma di nuovo: appoggia per terra la sua roba, stende il telo, si toglie il costume e si sdraia al sole. Ancora: niente di inquietante, capita di cambiare posizione in spiaggia, ci possono essere mille motivi innocui. O anche ...
    ... no.
    
    “Sei contenta ora?” faccio io
    
    Lei si volta, realizza quanto accaduto, mi sorride e mi fa “Eh beh sì!”
    
    Poi si volta di nuovo e riprende tranquillamente a leggere il suo libro.
    
    Per un altro po’ la giornata scorre oziosa come al solito, anche QR non fa molto altro che cambiare lato del corpo da esporre al sole.
    
    Il sole comincia a darmi fastidio agli occhi, tempo di mettere gli occhiali. Apro la tasca dello zaino, li prendo ma… dove è il portafoglio? Frugo ovunque, niente. Mi arriva l’illuminazione: l’ho lasciato in macchina nel porta bibite. Impreco un po’, mi interrogo sul da farsi e concludo che non ho scelta: devo andare a prenderlo perché non voglio ritrovarmi senza portafoglio e con il finestrino rotto. Sempre che tutto ciò non sia già successo.
    
    Ne parlo con M, le dico che tra andare e tornare mi ci vorrà quasi un’ora.
    
    “Ma non è meglio se andiamo direttamente via?” chiede
    
    “No, le ultime ore del pomeriggio sono le migliori al mare, non voglio perdermele. Per le 5 sarò di nuovo qui” rispondo.
    
    E mi incammino.
    
    Qui finisce la parte della storia che ho vissuto in prima persona ed inizia il racconto di ciò che M, a distanza di mesi, mi ha confidato. E qui finisce anche l’innocenza.
    
    M continua a leggere per un po’, poi posa il libro e schiaccia la faccia contro il telo. Sta per appisolarsi. Io nel frattempo sono un puntino in lontananza.
    
    “Scusami se ti disturbo, posso chiederti un favore?”
    
    M si gira e con un certo stupore vede QR in piedi a ...
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