Una storia che va raccontata – Prima Parte
Data: 02/10/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: jennifergaba, Fonte: RaccontiMilu
... disperata.
Presi una spazzola per capelli ed iniziai a grattare via dal suo corpo la cera. Talvolta in modo delicato, altre volte in modo più deciso. Gemiti, grida, suppliche si mescolavano.
Fu il momento del ghiaccio, prima sui capezzoli, poi sulla figa. Senza mai esagerare, restando sul limite tra dolore e piacere, lasciando che lei impazzisse sempre più.
Arrivò improvviso un’orgasmo mentre infilavo un cubetto di ghiaccio, ma senza stimoli non potè svilupparsi, frustrante.
Guardai l’orologio, le 23.L’ultima ora la passai in un crescendo, frusta, rotelle chiodate, ghiaccio, schiaffi, orgasmi negati senza mai portarla all’orgasmo.
Suono la sveglia
-è mezzanotte.
-Quindi padrone? mi fa venire? posso? la prego la prego, ne ho bisogno.
-Non ancora.
-Ti prego, sto impazzendo!! se mi sfioro vengo!
Chiamai Paolo e con non poca difficoltà, le togliemmo ogni traccia di cera dal corpo. La parte della figa fu difficile, poiché bastava poco per farle avere un’orgasmo. Questo stimolo continuo la stava facendo impazzire sempre di più. Ormai gli occhi erano ubriachi di piacere.
-Schiava vuoi la mia sborra?
-Si Padrone, è un mese che la desidero, ne ho bisogno.
-Paolo, ora tu ti stenderai qui. La schiava ti succhierà il cazzo e tirerà fuori le ultime gocce di sborra dalle tue palle. Tu tirerai fuori la mia, quando entrambi avrete la bocca piena, vi bacerete. Solo dopo quel bacio, quando in bocca avrai la sborra di entrambi, potrai leccargliela ...
... fintanto che non sarà lei a dirti basta.
Non dovetti aspettare molto, si stese già col cazzo duro aspettando il mio. Entrambi imboccarono il cazzo con avidità, desiderosi di avere la propria razione di sborra.
Paolo era giovane ma Margherita era in calore, succhiava con tutto l’ardore che aveva in corpo, Paolo faceva del suo meglio ma non capiva più un cazzo.
-Fabio sborro cazzo sborro non ce la faccio più ahh siiii cazzoooooooo
-Apri la bocca che te la riempio aaargh eeeeccccolaaa ahhhhhhhhhhh
SI attaccarono entrambi a ventosa su cazzo sborranto, riempendosi della propria dose di sborra.
Come un automa Margherità si arrampicò verso la faccia di Paolo e iniziarono a baciarsi con lascività, mescolando i propri sapori. Margherita sputò tutta la sborra nella sua bocca, si alzo e mise la sua figa in faccia al giovane.
-Non m’importa se sei un mio padrone, non sei il MIO padrone. Leccala
Lasciai che Margherita si prese la sua dose di piacere, mentre io andai a farmi una doccia, terminando così una giornata sconvolgente per tutti. Esausti ci addormentammo alla rinfusa, io sul divano e loro sul letto, sporchi di olio, cera, sborra e saliva. Le mie due scrofe.
Il mattino seguente lo passammo a ricomporci, pulire l’appartamento e prepararci per il ritorno. Paolo un po pianse, sapevamo tutti e tre che non ci saremo mai più rivisti, ma quell’esperienza lo cambiò e sicuramente gli fece capire chi fosse realmente.
Non appena entrammo in appartamento, non riuscimmo ...