RIMINI RIMINI
Data: 30/09/2019,
Categorie:
Erotici Racconti,
Etero
Tradimenti
Sesso di Gruppo
Voyeur
Autore: Falu, Fonte: RaccontiMilu
... labbra vicino l’orecchio di Erica, “Vedi lassù, incominciano ad apparire le prime stelle; quella che vedi così luminosa, affianco a quelle tre orizzontali, è la tua stella.” “Stella Erica!” Esclamò la donna quasi stupita. “Te la ricordi ancora?!” Erica si girò verso Marco che osservava con ammirazione la stella luminosa. “Si! Appare ad Aprile e rimane per tutta l’estate. Ogni mattina quando solco il nostro mare con il mio babbo, mi fermo ad ammirarla pensando a te!” Un brivido percorse la schiena di Erica e la lieve resistenza che faceva per non farsi riabbracciare, svanì nel nulla. Le braccia forti, il calore del corpo di Marco, l’odore della sua pelle che ora distingueva benissimo dal resto di odori, il rumore delle onde che si infrangevano a pochi passi da loro, la riportarono in dietro nel tempo. Incominciava a distinguere anche un rumore, lontano; un suono sempre più forte e che sembrava avvicinarsi. Musica, si era musica. Era la canzone degli Abba che le entrava nella mente, ma non erano le casse acustiche a farla aleggiare per l’aria, ma era semplicemente il suo cuore che la componeva. Erica si lasciò guidare da Marco fino al divanetto, lentamente e guardandosi negli occhi, si sedettero. Erano soli, vicini, persi nel profondo dei loro occhi. Sarebbe potuto accadere qualunque cosa attorno a loro ma nulla li avrebbe staccati dalla loro incoscienza. Marco cominciò ad accarezzare il volto di Erica teneramente, spingendo all’indietro i capelli e lasciandoseli sfilare tra ...
... le dita. “Sono sposata Marco, lo sai!” Ma le sue parole sembravano perdersi nel vuoto, quasi inutili. Erica abbracciò Marco appoggiando le mani dietro la sua schiena e le due teste cominciarono ad avvicinarsi. Entrambi cominciarono a percepire il calore dei loro corpi che aumentava, le labbra si sfiorarono timidamente per staccarsi subito, quasi con la paura di scottarsi da quel calore. Poi di scatto le loro labbra si riunirono ancora, aprendosi delicatamente, in modo che le loro lingue si potessero intrecciare come in quella sera passata.
La mano di Marco scivolò rapida lungo il corpo, fermandosi sul ginocchio di Erica, lasciato scoperto dalla gonna che si era alzata fino a metà coscia. Erica fermò la mano indiscreta di Marco appoggiandoci la sua sopra, ma dopo qualche istante gli permise di scorrere in su, accompagnandola quasi complice di quel gioco che cominciava ad essere un po’ troppo pericoloso. Le due mani scalzarono delicatamente la gonna e ben presto lambirono il tessuto intimo di Erica. Questa volta Erica impose più forza, fermando la mano del marinaio. Marco si staccò dal bacio continuandola a fissarla negli occhi sfilandosi la maglietta. “Che vuoi fare?” “Quello che dovevo fare dieci anni fa!” “No non posso, sono tornata dal viaggio di nozze non più di tre settimane fa!” Ma Erica osservò il corpo perfetto di Marco, muscoli scolpiti, una pelle color bronzo come solo un uomo di mare può avere, le mani grandi e forti di chi lavora da mattina a sera. I peli tra i ...