1. RIMINI RIMINI


    Data: 30/09/2019, Categorie: Erotici Racconti, Etero Tradimenti Sesso di Gruppo Voyeur Autore: Falu, Fonte: RaccontiMilu

    Capitolo 1 Il sole era sceso sull’orizzonte ed il celo rosso dava un colore speciale all’acqua agitata dal vento. Erica camminava, allineando i piedi, sulla fascia bianca attorno al faro. Quel lastricato lo conosceva bene; quando era piccola con i suoi genitori, durante l’estate, passava intere settimane a Rimini; la spiaggia, il mare, l’odore di salsedine erano tutte sensazioni che sentiva sue. Alla sera, con mamma e papà, spesso passeggiava lungomare per raggiungere il molo e gustarsi un delizioso gelato, o correre e saltare tra gli scogli. Ma camminare su quelle mattonelle bianche, che creavano una sorta di labirinto, era il suo passatempo preferito. Tutto era rimasto come 10 anni fa, come l’ultima volta che Erica era andata al mare con i suoi genitori. Poi l’università, altri interessi, il lavoro e da poco il matrimonio, l’avevano spinta verso altre mete e altri orizzonti. Ma Rimini e pur sempre Rimini. ‘Che bei ricordi’, pensò fra se osservando il mare. Era li quasi per caso; l’azienda le aveva chiesto di seguire personalmente il restauro di un vecchio albergo. “Si certo!” aveva risposto con entusiasmo sapendo la meta che l’aspettava. Ed era li, su quel molo, per una strana coincidenza. Erica, saputa la destinazione, si era connessa ad internet per cercare gli orari per il viaggio e una dislocazione per la notte; ‘una camera, una pensioncina’; andava bene qualunque cosa. Poi, visto che c’era, si era connessa alla sua pagina di Facebook e aveva cercato un paio di nomi ...
    ... di amici di un tempo. Chissà, una rimpatriata, una pizza assieme e….. sorpresa, tra i nomi da lei cercati c’era quello di Marco. Allora un ragazzino, figlio di un Marinaio. Lo aveva conosciuto durante il penultimo suo soggiorno a Rimini e nell’ultimo si erano messi assieme; una cosa estiva, uscivano assieme, qualche bacio, qualche carezza proibita, ma nulla di più. In due settimane cosa si poteva pretendere!
    
    Il vento di quella sera sferzava il mare; le onde consistenti si infrangevano sugli scogli del molo creando spettacolari spruzzi d’acqua. Erica si fermò a guardare l’orizzonte contornato da quelle meravigliose fontane d’acqua naturali.
    
    Poi, fu attirata dal tintinnio di qualche cosa che sbatteva. Metallo su metallo. Una insegna metallica, fissata al parapetto della terrazza di una costruzione, metteva in evidenza lo stato di crisi economica del periodo. “Vendesi”. “No!” Era una vecchia balera, un bar discoteca dove da giovane Erica andava con gli amici del mare a bere una cosa e ballare e perché no, strusciarsi un po’ con sconosciuti all’insaputa dei suoi genitori. In quello, sotto la luce dei lampioni che cominciavano ad accendersi, Marco sopraggiungeva con il suo tipico passo. “Marco?” “Erica! Ma quanto tempo è passato, come stai? Come va?” “Bene e tu? Che bello incontrarti ancora!” “Sei magnifica, ma guardati, una vera signorina, o meglio una vera signora, ho visto che ti sei sposata da poco…. ti faccio i miei complimenti!”
    
    Si, Erica da quella volta si era ...
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