Ritorno al noccioleto - parte 9
Data: 27/09/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69
... allo stesso tempo, dentro di me, ammiravo la prestanza di quel corpo nudo e la lascivia impressa sul viso di quello stallone.
Il cuore mi batteva fortissimo nel petto quando, distolto lo sguardo dalla scena che mi provocava così tanto dolore, notai che, di fianco a me, zio Gaetano si stava accarezzando.
Il vecchio maiale guardava con desiderio il corpo di Anna, i seni duri della ventenne, la fica ben disegnata tra le gambe.
“Che troia che si è trovato! È tutto suo padre”. Disse con un fil di voce. “Guarda come glie lo sta risucchiando la puttana”.
Lo sentii mandare giù la saliva e notai il pomo d’Adamo ingrossarsi per lo sforzo della deglutizione.
Le orbite degli occhi erano completamente spalancate e puntavano nella direzione della passera della sua futura cognata.
Lo zio abbassò la zip dei calzoni e tirò fuori un uccello durissimo.
Le labbra socchiuse erano umide di saliva.
Il porco stava sbavando così tanto che pensai che si sarebbe avvicinato alla ragazza e le avrebbe piantato il bastone tra le cosce.
Ed invece si limitò a sputare nel palmo della mano, ad afferrare la sua enorme erezione e ad avviare una lenta e voluttuosa masturbazione.
“Ah … Vai, così, svuotaglielo in gola. Daglielo che le piace.” Diceva, come se io non fossi lì, accanto a lui, flettendo le ginocchia e piegando il bacino in avanti.
Tra le dita il prepuzio abbondante scorreva sopra al glande umido di liquido seminale.
La cappella svettava orgogliosa e i ...
... coglioni sbattevano liberi e pesanti in mezzo alle cosce dure.
Lo zio emanava un forte odore di maschio.
Sentivo il lezzo delle sue ascelle e il profumo violento dei suoi umori intimi.
Non sapevo cosa fare.
Mi sentivo il cazzo durissimo dentro i pantaloni.
Il membro che per così tanto tempo era stato oggetto del mio desiderio era lì, a pochi centimetri dalle mie mani.
Lottai contro l’impulso di inginocchiarmi, spalancare la bocca e risucchiare quella verga di ferro in fondo alla gola.
Fui costretto a mordermi le labbra per l’eccitazione.
Lo zio mi avrebbe respinto, mi avrebbe definitivamente visto come un depravato.
Eppure io lo volevo.
Desideravo leccargli la cappella ed asciugare tutto il secreto del suo glande.
“Ora o mai più”. Pensai.
Fui sul punto di piegarmi quando, con uno scatto, Alfonso mise la troia a pecora e cominciò a chiavarsela da dietro.
Zio Gaetano non ci vide più dal desiderio.
“Cagna, ti metto incinta oggi, cagna”. Urlava Alfonso.
Lo zio aumentò il ritmo della sega, offrendomi lo spettacolo della sua asta straordinariamente tesa.
Guardavo il ragazzo che amavo scopare la sua futura moglie nella stessa posizione in cui, qualche ora prima, aveva sbattuto il suo uccello dentro di me.
Mi sentivo tradito, ma, allo stesso tempo, avevo il buco del culo completamente bagnato.
Ammiravo la sua mascolinità, la sua tracotanza, l’attitudine di passare dal buco alla passera, l’urgenza delle palle che volevano essere ...