Lisa o del piacer d’essere schiava
Data: 25/09/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Autore: Lusignano, Fonte: RaccontiMilu
... sguardo stupito e si rivolse a lei con poco parole: “Impara a conoscere i piaceri”. A Lisa non parve chiarissimo il nesso tra le frustate ed il piacere, ma non sentì neppure nel suo animo il desiderio di sfuggire a quel saettante strumento di pelle. Preferiva piuttosto abbandonarsi remissiva alla volontà del suo padrone, godendo sottilmente della sottomissione alla volontà altrui e della trasgressione alle consuetudini. Così, incitata a voce, allargò nuovamente le gambe e ricominciò ad affondare le dita dentro la sua figa umida e colante di piaceri. Bastarono pochi minuti perché il suo corpo e la sua mente fossero nuovamente travolti dall’ebbrezza del piacere fisico che costrinse la schiena ad inarcarsi lasciando svettare i capezzoli turgidi, ma proprio in quel momento, per la terza volta, la frusta volle assaporare quel corpo incendiato dalla passione. Calò con due colpi secchi che segnarono brutalmente la mano e la coscia della giovane, costringendola, seppur controvoglia, ad interrompere la piacevole stimolazione. Eppure il suo padrone non sembrò contento, perché con poche mosse repentine colpì più volte quel prezioso delta di Venere, costringendo la schiava a serrare e piegare di lato le gambe per ripararsi dai dolorosi colpi. Poteva bastare? No, anzi, con ancora maggiore ferocia la frusta sibilò sulla coscia e sul braccio teso a proteggerla, segnandoli di striature rosse e gonfiandone sottilmente la pelle. Lisa gemeva, piagnucolava, eppure non riusciva a ...
... divincolarsi, affascinata e travolta dalla scabrosa situazione. In parte era stupita e confusa dagli eventi, in parte sentiva il desiderio di dimostrarsi all’altezza delle aspettative del suo padrone, in parte era soggiogata da quell’abbandono ai capricci altrui e in parte si scopriva desiderosa di esibirsi di fronte a spregiudicati estranei. Incominciava ad assaporare la confusione di sensazioni apparentemente contrastanti, ma che finivano per risolversi in un unico dirompente piacere, al contempo fisico e mentale.
Il padrone, posata la frusta, si inginocchiò accanto alla sua schiava e dopo averla aiutata a sollevarsi da terra, iniziò a carezzarne dolcemente la nuca e la schiena, mentre lei affondava il viso nell’incavo della sua spalla.
Mentre erano uno nelle braccia dell’altra, con lentezza, una mano del giovane discese su quella figa umidissima e congestionata di piacere costantemente negato. Ne solleticò il clitoride per poi iniziare a farsi largo tra le piccole labbra in cui penetrò prima un dito e poi le altre a seguire. Le dita si mossero sempre più invadenti lungo quelle pareti umide, calde e pronte a contrarsi ad ogni sollecitazione. Ne esplorarono l’interno, lo dilatarono e lo profanarono senza sosta, mentre l’altra mano si avvicinava e freneticamente si muoveva sul clitoride infiammato. Lisa ritrovò il piacere tanto desiderato e vi si abbandonò nuovamente. Si aggrappò letteralmente al suo padrone, ritrovandosi, quasi senza accorgersene, a morderne il maglione, in un ...