1. La visita prostatica


    Data: 24/09/2019, Categorie: Feticismo Autore: vidro, Fonte: EroticiRacconti

    ... sedute non sono molto frequenti poiché la mistress risiede in un’altra città e diventa complicato poterla raggiungere. La dottoressa di tanto in tanto mi interrompe e, con voce arrochita e gli occhi lucidi, mi chiede chiarimenti circa la quantità d’acqua dei clisteri, il numero di dita che mi vengono introdotte, la dimensione dello stap-on e la durata della seduta. Al termine del mio racconto, lei annuisce e con voce sempre più arrochita esclama “il suo racconto è molto intrigante, senza dubbio la mistress di cui parla è molto competente, e sono certa che la seduta sia parecchio piacevole, pensi che solo ad ascoltarla, mi sono eccitata anch’io, adesso, confidando che lei sia una persona discreta, le faccio una confidenza: possiedo uno studio privato dove effettuo visite private più… diciamo piacevoli di quelle che faccio qui, se lei è interessato, possiamo fissare un appuntamento”. Io rimango basito da una tale rivelazione ma accetto prontamente la proposta e le chiedo, pregandola di scusarmi, il costo di tale visita. Lei scoppia a ridere “non si preoccupi, non mi ha offesa, lo faccio anche per il mio divertimento, quindi non dovrà sborsare un euro”. La proposta è fantastica quindi le chiedo di fissarmi un appuntamento, lei verifica la sua agenda e mi conferma la data e l’ora poi scrive su un foglietto l’indirizzo ed il suo numero di telefono. Quindi ritorna professionale ed aperto il computer, stila il mio referto dal quale risulta che sono in perfetta salute. Si alza e mi ...
    ... accompagna alla porta, non prima di avermi baciato a lungo sulla bocca raccomandandomi di non somministrarmi alcuna pera di pulizia prima della prossima visita. Esco stupefatto per la fortuna che ho avuto, non vedendo l’ora di recarmi alla futura visita.
    
    Finalmente è giunto il giorno della mia visita presso lo studio della dottoressa, per cui, faccio un doccia accurata e mi preparo, con non poca ansia ed aspettativa, suono il campanello dello studio, la porta si apre mentre dal citofono lei mi indica di salire al primo piano, faccio le scale in un lampo e sulla porta dello studio mi aspetta la dottoressa, abbigliata solamente con un camice bianco, forse leggermente corto, sotto il quale si intuisce la mancanza di indumenti intimi, le gambe rivestite da calze bianche ed i piedi calzati con sandali dal tacco al alto, con un sorriso smagliante mi invita ad entrare e mi fa accomodare nello studio che è arredato alla perfezione: al centro c’è un lettino ginecologico con a fianco il supporto per enteroclisma al quale sono appese due sacche, con i tubi ben arrotolati e dall’altra un carrello con le ruote sul quale c’è una siringa da 50 CC riempita a metà con un liquido giallognolo, un flacone di clistere pronto da 133 CC ed un tubo di crema, lungo una parete un armadietto da infermeria, un lavandino, un tavolo sul quale c’è un fornetto a microonde ed uno sterilizzatore a raggi UV più un mix di oggetti medici quali speculums, sonde di varia lunghezza, confezioni di micro clismi, i ...
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