Un languore primitivo - Racconti Erotici

Un languore primitivo

... tendendo la mano, il palmo rivolto verso il basso.

Resto immobile non sapendo se devo prenderle la mano e baciarla o semplicemente stringerla delicatamente.

Il mio cervello è un guazzabuglio, quindi scelgo la seconda opzione.

"Piacere di conoscerti, Cassandra." Le dico il mio nome. Non so quale potere possiede questa meravigliosa creatura, ma riesce a trasformarmi in una sostanza appiccicosa dentro, che non è merda. Posso esserne, quasi, certo.

"Ciao, piacere di conoscerti."

Iniziamo a fare delle chiacchiere, con la solita età, da dove vieni, cosa fai per vivere, in quale parte della città vivi, tutte le informazioni di base a cui bisogna sottostare tenendo un comportamento marziale.

Ma c'è qualcosa su di lei che non riesco a capire. So che una cosa è certa, questa donna seduttrice mi ha in suo potere.

Dopo qualche drink, Cassandra mi chiede di ballare con lei e - nonostante solo Odino sa quanto mi fa cagare danzare - non posso dirle di no.

Quindi, mi prende la mano e mi porta sulla pista da ballo. Si verifica un particolare tipo di ritmo lento e lei si volta e mi guarda con quei suoi occhi, mentre sento la sua pura energia sessuale allungarsi e afferrare la mia stessa anima.

Balliamo un lento macinare e mi rendo conto che faccio la mia porca figura.

I nostri corpi premuti insieme mentre lei si volta, spingendo il suo culo proprio nel mio inguine. Si sono in vena, dopotutto. Mi muovo bene.

Anche i trogloditi, che condividono la pista, ...

... sembrano accorgersi del mio talento materializzatosi.

Le mie mani scorrono su e giù per il suo corpo incredibilmente caldo. Buon Dio, questa donna mi sta facendo impazzire dentro. Si gira di nuovo mentre i nostri fianchi si muovono all'unisono.

"Guardate qua, cazzoni!"

La sua mano si avvicina al mio viso mentre mi guarda con pura fame negli occhi. Giuro di vedere in loro del fuoco cristallino.

Danziamo su diverse canzoni. Oramai sono assuefatto dalle note. Non ho alcuna cura per l'intero mondo in quel momento perché mi sento come un cucciolo al guinzaglio. Poco dopo riportiamo i nostri culi sugli sgabelli al bar.

Beviamo altri drink e ballato per un'altra ora o giù di lì. È un'alternarsi fra una danza e una cascata di liquido infiammabile giù per le nostre gole. Comincio a dare i primi segni di squilibrio quando lei si avvicina a me, sussurrandomi all'orecchio: "...portami a casa tua."

Non saprò mai come ho fatto a sentirla sussurrare sopra il forte ritmo intorno a noi, ma l'ho sentito e quelle parole hanno viaggiato nel profondo della mia mente. Sorrido e le annuisco. Pago il conto e siamo usciti. Chiamo un taxi che non tarda ad arrivare. Inizia il breve viaggio verso il mio appartamento.

Non dico una parola, né ho potuto nel mio stato sedotto. Mi guarda e sorride: il sorriso più affascinante che avessi mai visto. Non appena entriamo nel mio appartamento lei è su di me. Salta tra le mie braccia, avvolgendo le sue lunghe gambe strettamente intorno a me, ...