1. Ma che serata


    Data: 21/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: happychuck, Fonte: Annunci69

    ... bello diritto, non lungo, ma di un calibro bello grosso, scappellato, invitante, che sovrasta due discreti coglioni. Il tutto avvolto da un piccolo accenno di peluria bionda riccia ben curata. Sembra che da quelle parti ci sia passato da poco un estetista.
    
    Non posso aspettare oltre e la lingua comincia a scorrere sull’inguine alla ricerca dello scroto e poi dell’altra parte dell’inguine. Il cazzo è li che sembra guardare cosa gli succede intorno. Le contrazioni di piacere lo fanno oscillare e mi sbatte sulle guance. Il profumo di cazzo che emana la cappella mi inviterebbe a ingoiarlo subito tutto, ma un pompino fatto bene ha bisogno del suo tempo e ancora non è il momento. Saverio me lo porge con la mano destra mentre con la sinistra mi spinge la testa verso di lui, ma ancora non è il momento giusto, lo scanso, mi sbatte di nuovo sulla guancia e con la lingua lo lecco per tutta la lunghezza poi per tutta la circonferenza. Lui capisce che è meglio se il gioco lo conduco io e mi lascia fare. Sento che gode. Vorrei guardarlo negli occhi mentre lecco e ingoio le palle, ma è meglio che li tenga chiusi per non vedere l’espressione scema del piticchio che gode in modo banale e sempre ad occhi chiusi risalgo fino alla cappella, la annuso, la lecco, sa di buon cazzo, la succhio e pian piano la insalivo e lentamente la ingoio. Le labbra sono appoggiate sul ventre e sullo scroto e tutto il resto del cilindro è scomparso dentro, un po’ di solletico alle tonsille, ma senza conati. E’ ...
    ... grosso, faccio fatica a controllare che i denti non disturbino lo scorrere su e giù con ritmo lento.
    
    Lui mugola, ma non lo guardo.
    
    Io godo di quegli affondi con la lingua e il palato che scorrono tutto intorno a quel grosso cilindro rivestito di morbida pelle e godo quando le labbra baciano ogni volta l’inguine e lo scroto quando la nuda cappella raggiunge la gola.
    
    “Ehiiii,” mi ritrovo a dirmi fra me e me, “ma se continui così lo fai venire e il culo ti rimane a secco anche stasera, non mi sembra il tipo per farci la doppia goduta e fra un paio d’ore devi riprendere il treno per tornare a casa”. Quindi mi stacco, allungo la mano verso il comodino di lato al letto, apro la bustina, srotolo il preservativo lungo il cazzo con un po’ di difficoltà per la circonferenza che l’eccitazione del succulento pompino aveva fatto moltiplicare, una bella passata della mia densa saliva sul buchetto, mi accoccolo sopra la cappella, mi appoggio, mi siedo e in men che non si dica sento le labbra del buchetto che baciano il suo bacino. E’ entrato tutto dentro in un solo colpo. E’ grosso, grosso, grosso, ma la mia voglia di averlo e sentirlo dentro non ascolta i pizzicotti di dolore, anzi li elabora e li trasforma in piacere.
    
    A questo punto è lui che prende le redini del gioco. Cambiamo svariate posizioni, forse per interrompere l’avvicinarsi dell’orgasmo (penso io); ma ad ogni cambio un piacere diverso, sempre intenso. Godo, godo davvero, sempre ad occhi chiusi e sento dai suoi gemiti ...
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