1. In azienda


    Data: 21/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Tradimenti Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... e farò nulla Mi farai entrare, chiuderai la porta, ti metterai in ginocchio e come oggi farai uscire il mio uccello dai pantaloni e inizierai a succhiarlo sino a che non ti dirò cosa fare. Sono stato chiaro? Lei non rispose. Sono stato chiaro o devo ripeterlo o….? Rispondi. Rispose si. A domani, risalii in auto e messo in moto andai lasciandola con i suoi pensieri. Dallo specchietto retrovisore la vidi poi allontanarsi lentamente, barcollando un po’, verso la sua auto. Avevo fatto una splendida scopata ed avevo con me i suoi slip che portai al mio naso per sentire e poi ricordare i suoi odori. L sera dopo puntuale alle nove arrivai a casa sua pieni di dubbi. Mi avrebbe aperto? Si sarebbe vestita come ordinato? Si….? Suonai al citofono, il portone si apri’, presi l’ascensore e giunsi al suo piano (utilizzavo informazioni che già avevo). Suonai il campanello della sua porta. Sorpresa.. Era come la volevo io I tacchi slanciavano la sua figura ed il reggicalze incorniciava i peli della sua passera che erano un autentico biondo platino .L’insieme era di un erotico pazzesco, il mio lui era già sull’attenti e cominciava ad essere costretto nei pantaloni. La guardai negli occhi, chiuse la porta si inginocchio avanti me, con destrezza a e grazia usci’ il mio uccello e comincio’ a succhiarlo Finalmente potevo parlare :brava troia hai fatto tutto come ordinato. Vedrai che ti faro’ felice .
    
    In azienda cap 2
    
    Era un piacere vedere come questa bella mamma era impegnata sul mio ...
    ... uccello. Vedevo il caschetto dei suoi capelli ondeggiare e sentivo la suzione sul glande .Appoggiato alla porta d’ingresso mi godevo questi momenti. Certo non ero in una comoda posizione,ma per cominciare andava bene;il pompino continuo’ per alcuni minuti ,poi la interruppi’ dicendole:non mi sembra educato che tu non mi faccia vedere l’appartamento,anzi sono proprio curioso di visitarlo. Lei mi guardo’ e fece per alzarsi, glielo impedii .Dissi mi accompagnerai a quattro zampe,come la cagna che sei,anzi….e le infilai attraverso la testa un collare di cuoio con guinzaglio,di quelli che si usano per i cani, che avevo opportunamente portato con me. Per finezza avevo inserito anche la targhetta con il suo nome. Cerco’ di reagire sollevandosi, le diedi’ un violento schiaffo sul viso, ricadde in ginocchio e le lacrime scesero dai suoi occhi. Non hai ancora capito,farai solo quello che voglio io, adesso andiamo e stammi davanti. Le davo gioco con il guinzaglio cosi’ potevo vedere il suo bel culetto ondeggiare e pregustavo di già il seguito. Non capita tutti i giorni d avere una cagnetta cosi’ figa per le mani. Compatibilmente con la sua velocità a quattro zampe visitammo l’appartamento arrivando alla stanza che volutamente avevo lasciato per ultima:la sua camera da letto. Nel frattempo mi ero concesso qualche libertà sculacciandola sulle chiappe per farla procedere piu’ velocemente,ad ogni schiaffo sobbalzava ed io avevo un doppio godere 1-sentire la tonicità del suo culo-2 sentirmi suo ...
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