1. In azienda


    Data: 21/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Tradimenti Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

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    IN AZIENDA
    
    Vi ricordate della pastiglietta che ho utilizzato con la mia amica romana? No andate a vedere il racconto (ROMA)…..Si, bene, ho avuto l’occasione di usarla ancora. Era da tempo, un paio d’anni, che in modo discreto tentavo “ l’approccio “ ad una splendida mamma, collega d’azienda. A volte sembrava accettare le mie attenzioni ,a volte mi snobbava, con l’andar del tempo mi sono purtroppo reso conto che il suo atteggiamento era finalizzato a tenermi sulla corda senza nulla concedere, in sintesi ero preso in giro sistematicamente e perché? La cosa che più mi dava fastidio era che con lei mi ero sempre comportato correttamente e quindi se mi avesse detto/fatto comprendere del suo disinteresse nei miei confronti non avrei fatto una piega e tutto si sarebbe semplicemente risolto. Ma cosi no, l’essere umano è capace di godere dello stato di superiorità nei confronti d’altri senza tener conto che le cose possono cambiare anche velocemente e chi è “umiliato” può essere davvero vendicativo. Ora la mia pastiglietta sarebbe stata d’aiuto a raggiungere i miei obiettivi. La mia irritazione nei suoi confronti non sarebbe stata calmata da una scopata. Volevo molto di più. Per il mio piano dovevo cogliere una situazione che mi desse ampia disponibilità, ma quale? Mi fece gioco il parcheggio multi piano vicino la nostra azienda dove ambedue parcheggiavamo la nostra auto durante la giornata lavorativa Ho preso nel tempo nota dei suoi orari d’uscita e di ...
    ... dove abitualmente parcheggiava ed ho aspettato l’occasione propizia. In un caldissimo giorno d’estate, di quelli che caratterizzano Milano, quando hai l’impressione e non è solo impressione che le scarpe si incollino al marciapiede, per non parlare dei vestiti e del sudore, calai la mia trappola. Quel giorno “casualmente “ uscii con lei dall’azienda e profittai del caldo afoso per offrirle una bibita nel bar al rialzato del parcheggio. Non fu difficile farle cadere nella bibita, che le ho portato galantemente al tavolo dove si era accomodata, la pastiglietta che al contatto del liquido si sciolse immediatamente liberando le sue incredibili virtù. Abbiamo conversato con allegria per almeno un quarto d’ora e poi ci siamo recati alle auto. A conoscenza degli effetti di quanto da lei ingerito, scrutavo con interesse le sue azioni. Gli effetti si manifestarono in breve, il suo passo divenne incerto e dovette camminare poggiandosi a me . Le chiesi se si sentiva bene, mi disse che non stava male, ma le girava la testa . Per tranquillizzarla le dissi che sicuramente era stata la bibita fredda prima bevuta in unione al tremendo caldo e di non preoccuparsi poiché a breve sarebbe passato tutto. Con naturalezza l’ho portata presso la mia auto, che avevo strategicamente parcheggiato in un punto facilmente raggiungibile dall’ingresso, ma abbastanza discosto dal continuativo via vai ,e che soprattutto ”non era coperto” dalle telecamere di sicurezza del garage. Lei non si rese quasi conto di ...
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