La tardona non perdona
Data: 20/09/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Pennafucile, Fonte: Annunci69
... ordinò di mettermi in ginocchio e di leccargliela.
Lo feci, forse a scopare non sarò Rocco, ma con la lingua non sono secondo a nessuno.
Iniziai dal piede a baciarla e leccarla, quando arrivai all’interno coscia lei stava già iniziando ad ansimare.
Quando posai le labbra sulla figa lei iniziò ad andare in estasi. La baciai una decina di volte e poi piano piano presi a leccare le labbra per poi arrivare sul clitoride.
Continuai indurendo la mia immensa lingua e la penetrai con essa, lei si sentì riempita del mio instancabile cazzo segreto. Insistetti per molto tempo e quando sentii che si stava lasciando andare aumentai il ritmo di penetrazione. Sentii i suoi caldi umori invadermi la bocca quando raggiunse l’orgasmo. Urlava inarrestabilmente, tanto che i vicini di casa la potevano sentirla chiaramente.
Nel frattempo il mio cazzo si era indurito come il marmo.
“Ora prendi la frusta” mi ordinò.
Si mise con i piedi sulla poltrona a gambe aperte con il plug ben piantato nel culo.
“Frustami!”
Iniziai delicatamente a frustarla sulle gambe.
“In mezzo, frustami forte in mezzo” lo feci, ma secondo lei usavo poca veemenza.
Estrasse dalla scatola un braccialetto, mi ordinò:”avvicinati”, mise il braccialetto attorno al mio ...
... pene, capii immediatamente che si trattava di un cinturino elettrico. Attaccò il comando e disse: "se mi frusti come ti dico io bene, altrimenti ti punisco”
Iniziai a frustarla in mezzo alla figa, dopo alcuni secondi sentii la scossa che pervase il mio membro.”più forte!”la frustai con più foga, ma dopo tre colpi di nuovo la scossa.
Aumentai la potenza, ma anche lei aumentò l’intensità della corrente. “Più forte e più veloce!” Aumentai la velocità e dopo alcuni secondi mi fermai per paura di farle male.
Errore gravissimo, venni devastato dal dolore” più forte, più veloce e guai se ti fermi ancora!”
Aumentai la velocità e la potenza, mi lasciai prendere la mano e le feci male, molto male. Lei godeva, più aumentavo e più godeva.
“Ora penetrami senza togliere il bracciale” le alzai le gambe e la infilai col cazzo duro come il marmo.
Mentre la infilavo lei aumentò la potenza elettrica, capii che di riflesso anche lei la riceveva.
Mano a mano che saliva il godimento lei aumentava la potenza. Era bellissimo, la sentii urlare “vengooooooooo” ed io urlai “anchioooooo”.
Svuotai tutto ciò che mi era rimasto nella figa di Graziella.
Ora sono nel negozio, guardo la scatola di biscotti esposta svuotata del suo contenuto e mi sento felice.